Ticino

Autofinanziamento, da negativo a positivo in quattro mesi

L’aggiornamento dei conti 2021 del Cantone mostra un miglioramento del deficit di circa 50 milioni di franchi. Il disavanzo è ora pari a 180 milioni

(Ti-Press)
4 maggio 2021
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Da un disavanzo di circa 230 milioni a 178/180 milioni di franchi: 50 milioni in meno rispetto all’importo votato lo scorso dicembre dal Gran Consiglio. È l’aspetto saliente dell’aggiornamento del Preventivo 2021 del Cantone emerso dall’audizione, ieri mattina in sottocommissione Finanze della Gestione, del direttore del Dipartimento finanze ed economia Christian Vitta e collaboratori. Il Preventivo, lo ricordiamo, era stato approvato così come presentato dal messaggio del Consiglio di Stato con la clausola politica però di almeno annullare entro giugno l’autofinaziamento negativo (-22 milioni). «Alla luce dei dati del Bak Economics, considerati gli 80 milioni della Banca nazionale, rivisto qualche costo e qualche ricavo, l’obiettivo è raggiunto: l’autofinanziamento sarà positivo», dice il presidente della commissione parlamentare Matteo Quadranti (Plr). «I dati sull’evoluzione economica – aggiunge il deputato liberale radicale – sono migliori e quindi ci attende una minor contrazione del gettito». Autofinanziamento corretto dunque. «Cosa che ci evita di passare subito a tagli o aumenti fiscali in una situazione ancora in evoluzione», rileva Quadranti: «Abbiamo più tempo per capire da che parte si andrà, il che dipenderà da come andranno economicamnete le cose in estate e dallo stato di avanzamento della campagna vaccinale. I gruppi si sono detti comunque già d’accordo di lavorare nel secondo semestre dell’anno, d’intesa con il Dipartimento, sul Preventivo 2022 e sul Piano finanziario».

Per Christian Vitta, direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia, è prematuro fare dei commenti sullo stato attuale dei conti essendo le cifre e la situazione ancora in evoluzione. Soddisfazione per il risultato finanziario prospettato la esprime Ivo Durisch, capogruppo socialista in Gran Consiglio. «Era abbastanza chiaro già alla fine dell’anno scorso che con le maggiori risorse della Banca nazionale, frutto del rinnovo della convenzione quadriennale tra Confederazione e Bns, la situazione dei conti migliorasse», afferma Durisch. La discussione ora si sposterà tutta al prossimo autunno quando si discuterà del Preventivo 2022 e dell’aggiornamento del Piano finanziario. «Invitiamo fino da ora ad attendere ancora l’evoluzione della situazione economica del cantone che dipenderà ancora molto da quella della pandemia, prima di procedere a correzioni», continua il capogruppo socialista e membro della commissione della Gestione. «A ogni modo ci opporremo a tagli indiscriminati della spesa pubblica e sociale e a ulteriori sgravi fiscali. Attendiamo, quindi, il consolidamento del gettito», precisa Durisch che ricorda come l’atteggiamento dei governi in questo periodo di pandemia «è quello di avere le adeguate risorse da destinare agli investimenti». Commenta il leghista Michele Guerra, presidente della sottocommissione Finanze: «La situazione rimane critica, c'è stato tuttavia un piccolo inaspettato miglioramento che ha permesso di conseguire l'obiettivo che ci eravamo posti: quello di abbattere l'autofinanziamento negativo entro giugno. Ora con Vitta la sottocommissione stilerà un piano di risanamento».

Prestazione ponte, criteri da allargare

Sempre ieri mattina la commissione ha sentito anche il responsabile del Dipartimento sanità e socialità Raffaele De Rosa in relazione al credito per la prestazione ponte Covid (circa 8 milioni votati a suo tempo dal Gran Consiglio). «Non si è chiesto un credito aggiuntivo - spiega Quadranti -. Le istanze finora sono molto meno di quelle che ci si immaginava. Pochi i soldi erogati: finora sono usciti infatti 250mila franchi. Il governo intende ampliare i criteri di accesso. A breve il Consiglio di Stato licenzierà il relativo messaggio per il quale faremo un rapporto urgente all’indirizzo del parlamento affinché i nuovi criteri entrino in vigore a giugno». Da noi contattato nelle scorse settimane, il Dss aveva confermato l’intenzione di riaprire il dossier: «Si sta valutando se vi siano margini per estendere i potenziali beneficiari del contributo, mantenendo tuttavia il principio per cui questo aiuto deve rimanere un aiuto mirato».