La sezione della Svizzera italiana traccia un bilancio di quanto fatto e dei molti progetti in cantiere. Intanto si impegna per la Legge sul Co2
La pandemia non ferma le numerose attività del Wwf ticinese. Si potrebbe sintetizzare così il bilancio tracciato dall’associazione ambientalista, impegnata su molti fronti a livello sia nazionale che cantonale. In occasione dell’assemblea ordinaria, il presidente per la Svizzera italiana Massimo Mobiglia è partito proprio dall’intersezione tra emergenza sanitaria ed emergenza climatica: “L’impatto positivo sul clima del lockdown è stato molto parziale e su un periodo di pochi mesi”, ha detto, “ed è paradossalmente possibile che questa emergenza porti a cambiamenti comportamentali negativi per l’ambiente, ad esempio prediligendo modalità di spostamento individuali anziché pubbliche”. Il presidente ha auspicato che si possa presto affrontare l’emergenza climatica con la stessa determinazione di quella sanitaria.
Intanto, però, il Wwf non è rimasto con le mani in mano e sarà fortemente impegnato a sostenere il ‘sì’ alla nuova legge sul Co2, giudicata “un primo passo senza il quale molti altri passi non potrebbero essere fatti”, una legge che “premia i virtuosi” restituendo i proventi della tassa alla popolazione, “in quanto i ceti meno abbienti riceveranno indietro più sovvenzioni per le casse malati di quanto dovranno pagare” (la tassa, ha ribadito Mobiglia, “è ridistributiva e non va a rimpinguare le tasse della Confederazione”). Positiva per il Wwf, intanto, la bocciatura della nuova legge sulla caccia. E se è vero che il Ticino ha votato a favore, Mobiglia ha ricordato che il suo sì è stato quello più risicato per i cantoni dell’arco alpino, quelli nei quali la paura dei ‘predatori’ ha giocato il ruolo maggiore alle urne.
A livello ticinese si è dovuto fare i conti con l’impatto delle restrizioni sanitarie sulle attività di gruppo, che pure sono riuscite a proseguire. Mobiglia ha salutato con favore l’evoluzione di numerosi progetti, dalla rinaturazione del fiume Ticino al progresso dei lavori per il Parco del Piano di Magadino. Un progetto tra i tanti che vede coinvolto anche il Wwf, e in particolare il responsabile Maggi, che ha illustrato il complesso lavoro in cantiere per realizzare, tra le altre cose, un percorso ciclabile e la valorizzazione dei biotopi. Valorizzazione in corso anche lungo il corso del Ticino, reso in passato di difficile ‘vivibilità’ a causa dell’impatto sui volumi idrici – dunque sulla fauna – delle centrali idroelettriche e della forte antropizzazione. Anche in questo caso il Wwf collabora con gli enti locali e le autorità cantonali per un ampio progetto di rinaturazione e protezione della biodiversità.
Reggono infine le entrate che servono a sostenere tutti questi progetti. È vero che la crisi in Ticino si fa già sentire sul numero di tesserati, ma lasciti generosi, nuove collaborazioni con fondazioni e la sostanziale tenuta degli introiti a livello svizzero promettono al Wwf un altro anno in piena attività.