Ticino

La Lega rilancia: bloccare i permessi G

Crisi occupazionale, mozione di Sabrina Aldi: 'E per il settore pubblico e parapubblico preferenza indigena o obbligo di trasferirsi in Ticino entro due anni

Vicecapogruppo in Gran Consiglio (Ti-Press)
30 marzo 2021
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Oltre all'emergenza Covid, in Ticino "permane" quella occupazionale, "già presente prima della pandemia ma che rischia di essere ancora più 'violenta' e di mietere più 'vittime' nel periodo post pandemico". Motivo per cui con una mozione presentata per il gruppo della Lega, Sabrina Aldi "ribadisce la richiesta di attuare un blocco sul rilascio di nuovi permessi G (frontalieri ndr). Qualora non fosse possibile reperire manodopera indigena, per il settore pubblico e parapubblico, e più in generale per tutti quei settori che ricevono finanziamenti pubblici, si chiede che venga introdotto l’obbligo di spostare il proprio domicilio in Ticino entro due anni dall’assunzione" 

Richiamando i dati (corretti) dell'Ufficio federale di statistica, Aldi osserva che "ben un posto di lavoro su quattro è stato perso in Ticino". A "preoccupare" è soprattutto il terziario: "Infatti, dei 3'500 impieghi persi a livello nazionale nel terziario, il nostro cantone ne ha persi ben 3'100, la stragrande maggioranza!», evidenzia la vicecapogruppo della Lega in Gran Consiglio. "Non è poi possibile sottacere che ben 2'900 posti di lavoro sono stati persi dalle donne, che oltre a essere meno pagate, sono quindi anche le prime a essere licenziate", aggiunge Aldi. Nell'aprile 2020, ricorda la deputata, il movimento di via Monte Boglia ha chiesto un blocco del rilascio di nuovi permessi G "proprio in vista della crisi occupazionale". L'atto parlamentare non è stato però ancora evaso. Con la nuova mozione, scrive Aldi, si ribadisce la richiesta.

"Per quanto riguarda invece il settore pubblico e parapubblico, è fondamentale - considera la parlamentare leghista - che venga applicata in maniera rigorosa la preferenza indigena e che non vengano più rilasciati nuovi permessi G. Qualora non si riuscisse a reperire sul nostro territorio manodopera qualificata e fosse necessario assumere personale frontaliero, si chiede che venga introdotto l’obbligo di trasferirsi in Ticino entro due anni dall'assunzione". 

Annota ancora Aldi: "In una crisi occupazionale senza precedenti, che tocca in maniera importante il terziario, è necessario avere il coraggio di prendere decisioni forti a tutela della nostra popolazione e dei nostri cittadini. Questa pandemia ha modificato gli assetti a livello mondiale e la libera circolazione è stata ripetutamente sospesa dalle altre nazioni per tutelare la salute. Ora, si tratta di fare la stessa cosa per salvare il nostro mercato del lavoro". Secondo la deputata, le misure proposte con la mozione "potrebbero rilanciare il mercato del lavoro, i consumi interni e risolvere il gravoso problema dello sfitto, ma sarebbe soprattutto una misura di equità per la popolazione ticinese".