Lo chiede, con una mozione, il deputato Ppd al Nazionale Fabio Regazzi. Per il quale la vigilanza del Tf sui tribunali di prima istanza della Confederazione va abrogata
La vigilanza del Tribunale federale sui tribunali di prima istanza della Confederazione - ovvero il Tribunale penale federale (Tpf), il Tribunale amministrativo federale (Taf) e il Tribunale federale dei brevetti - deve essere "abrogata": per questo compito si istituisca a livello federale "un Consiglio della magistratura". È quanto chiede il deputato del Ppd al Nazionale Fabio Regazzi con una mozione depositata nei giorni scorsi. Alla luce anche dei fatti che hanno interessato nei mesi scorsi il Tpf, con sede a Bellinzona, il politico ticinese rilancia un tema dibattuto a suo tempo a Berna.
"La revisione totale dell’organizzazione giudiziaria prevedeva di assoggettare i tribunali federali di prima istanza all’alta vigilanza dell’Assemblea federale, analogamente a quanto previsto per il Tribunale federale - ricorda Regazzi nella mozione -. Nel corso dei dibattiti parlamentari, con rapporto del 16 novembre 2001, la Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati ha presentato un progetto di legge federale sul Consiglio della magistratura, autorità specializzata, concepita quale ponte tra il parlamento e i tribunali, che collabora all’elezione dei giudici federali e sgrava l’Assemblea federale nell’esercizio della sua funzione di alta vigilanza". Seguendo le proposte del gruppo di lavoro istituito dal Dipartimento di giustizia e polizia, l'Assemblea federale "ha affidato al Tribunale federale la vigilanza amministrativa diretta sui tribunali di prima istanza". Vigilanza che Mon Repos, prosegue il consigliere nazionale, "esercita per il tramite della propria Commissione amministrativa in virtù di un regolamento dell’11 novembre 2016, che ha scarsa densità normativa".
Secondo Regazzi, "questa soluzione, già criticata in passato soprattutto dal profilo dell’indipendenza dei tribunali inferiori, ha mostrato tutti i suoi limiti in occasione della recente procedura di vigilanza sul Tribunale penale federale (sfociata nel rapporto del 5 aprile 2020), ben evidenziati nel rapporto del 24 giugno 2020 di alta vigilanza delle CdG", le Commissioni della gestione del parlamento federale. I limiti del sistema vigente - la vigilanza esercitata dal Tribunale federale, nella fattispecie sul Tpf - sono così riassunti da Regazzi: "Violazione del diritto di essere sentito, ingerenza nell’autonomia organizzativa del Tpf, mancato accertamento dell’esistenza di molestie, pressioni da parte di giudici e persino negazione a priori delle stesse". Di più. Di recente, scrive il deputato ticinese, l’esistenza al Tpf "di molestie e pressioni con conseguenze sulla salute dei collaboratori è stata confermata anche nel rapporto di un'esperta in materia di mobbing redatto su proposta delle CdG". E ancora: "Va inoltre segnalata la poca proattività dell’attuale autorità di vigilanza sui tribunali di primo grado. Basti pensare all’assenza di una qualsiasi verifica su eventuali carenze funzionali del Tpf che ha lasciato prescrivere nell'aprile 2020 il procedimento Fifa con grandi danni d’immagine al nostro Paese". Il consigliere nazionale non ha dubbi: "Anche a salvaguardia dell’immagine della giustizia federale, si impone l’adozione di correttivi e l’istituzione, al posto della Commissione amministrativa del Tribunale federale, di un'autorità specializzata che assista attivamente ed efficacemente l’Assemblea federale nell’alta vigilanza".
Di qui la proposta di Regazzi: il Consiglio federale venga incaricato "di modificare l’attuale sistema, che prevede la vigilanza del Tribunale federale sui tribunali federali di prima istanza, istituendo un Consiglio della magistratura".