Ticino

Storni (Ps): 'Controllo mezzi pesanti, cosa fa la Svizzera?'

Il consigliere nazionale socialista interroga il Consiglio federale sulla strategia della Confederazione: 'Al centro di Giornico quanti controlli annui?'

Ti-Press
22 marzo 2021
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Cosa intende fare la Svizzera sul tema dei controlli dei mezzi pesanti? Lo chiede con un'interrogazione al Consiglio federale il deputato al Nazionale socialista Bruno Storni prendendo le mosse dai risultati della prima campagna europea di controlli. Ebbene, nel periodo tra l'8 e il 15 febbraio sono state riscontrate violazioni in più del 50 per cento dei controlli. ”1'375 infrazioni sui tempi di guida e manomissioni del cronotachigrafo, 827 per documenti del veicolo o carico non in regola, 771 per superamento dei limiti di velocità, 165 per trasporto di merci pericolose e 20 per casi di assunzione di alcol o stupefacenti”, si legge nel testo. Un quadro che, per Storni, “è molto preoccupante e conferma quanto regolarmente rilevato in vari stati dell'Unione europea: manomissioni dei tachigrafi, tempi di guida e riposo non rispettati, oltre a truffe sul gasolio per eludere tasse”. Detto dell'Unione europea, in Svizzera come è la situazione? “Vengono effettuati dai Cantoni su mandato e finanziamento della Confederazione, presso centri di controllo dedicati al traffico pesante: vengono controllati annualmente in totale tra stazionari e mobili circa 90mila veicoli con tasso di infrazioni tra il 25 e il 30 per cento”. Un dato per il consigliere nazionale e socialista troppo alto. E, con questa interrogazione, Storni chiede se “la Svizzera intenda partecipare in futuro alle azioni di controllo coordinate a livello europeo” e “se la Confederazione ha quantificato l'impatto sul mercato (concorrenza sleale) delle frodi di vario tipo”. Non solo. Storni infatti chiede anche quanti controlli annui sono previsti presso il centro di Giornico e se “il piano di intensificazione dei controlli ha portato a una diminuzione delle infrazioni rilevate per rapporto alla situazione precedente”.