Ticino

L'ex comandante delle guardie di confine presto a processo

Truffa, falsità in documenti e appropriazione indebita i reati contestati a Mauro Antonini, che respinge le accuse. Il dibattimento a Locarno il 20 e il 21 maggio

L'ex comandante della Regione IV (Ti-Press)
17 marzo 2021
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Truffa, falsità in documenti, appropriazione indebita e istigazione a questo reato: sono le accuse di cui dovrà rispondere l’ex comandante delle guardie di confine ticinesi Mauro Antonini nel processo che si celebrerà davanti alla giustizia militare il prossimo 20 e 21 maggio. Ne dà notizia la 'Rsi'.  Il dibattimento che era slittato lo scorso autunno è stato dunque aggiornato. Il processo, che vedrà imputato anche l'ex capo dello stato maggiore, si terrà negli spazi del tribunale di Locarno. Antonini sarà difeso dall’avvocato Elio Brunetti. Entrambi gli imputati si professano innocenti e contestano quanto viene loro addebitato. Sullo sfondo del processo c'è l'inchiesta aperta sul finire dell’estate 2018, dopo che erano venute a galla presunte irregolarità nella gestione in seno al corpo di fondi finanziari. E in particolare nella gestione dei bonus, un determinato importo che la Confederazione mette annualmente a disposizione per premiare i funzionari meritevoli. Si era parlato di una 'cassa nera', circostanza svelata dalla 'Regione' nell'edizione del 7 settembre 2018. L’accusa di truffa, ha riferito la 'Rsi', sarebbe riferita a una somma di 5'000 franchi, che secondo la tesi dell’imputato sarebbe però stata interamente usata a favore del corpo guardie di confine, ad esempio per l’invio degli auguri di Natale.

Nel frattempo, stando sempre all'emittente radiotelevisiva, il rapporto di lavoro di Antonini con l'Amministrazione federale delle dogane è stato interrotto. Inizialmente era stato trasferito a Berna.

Nel maggio dello scorso anno il Tribunale amministrativo federale aveva respinto un ricorso di Antonini e confermato così il provvedimento disciplinare deciso a suo carico dall'Aministrazione delle dogane nel novembre 2018, ossia la revoca della funzione di comandante della Regione Guardie di confine IV, dopo il suo provvisorio trasferimento a Berna con nuovi compito. Provvedimento da ricondurre al malessere che serpeggiava fra diversi agenti nei confronti dei vertici della Regione IV.