Ticino

Frontalieri del calcio, ‘servono limitazioni urgenti’

È l'auspicio di una mamma che racconta la sua esperienza a bordo di un campo ticinese. I tesserati possono raggiungere la Svizzera

16 marzo 2021
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Solo auto con targhe italiane all'esterno del campo da calcio. La segnalazione arriva da una lettrice, che ha voluto rendere pubblica l'esperienza vissuta a bordo campo insieme ad altri genitori. “Mio figlio gioca in una squadra di calcio allievo amatoriale – racconta –. Per fortuna loro possono riprendere l'attività, ma quello che ho visto al campo mi ha scioccato in negativo: giocatori e allenatori della squadra di adulti provenienti dalla Lombardia. Tutte targhe italiane. Con altri genitori ci siamo chiesti come sia possibile, e risultano altri allenatori di allievi provenienti oltre confine”.

Da lunedì la Lombardia è zona rossa. Le uscite sono quindi consentite solo per andare al lavoro e con autocertificazione. “Posso capire (fino a un certo punto) chi entra per lavoro o necessità – continua la lettrice –. Ma qui si parla di entrare per giocare, cosa che in Italia mi risulta già vietata fino a luglio”. Per questo “forse sarebbe il caso di mettere urgentemente delle limitazioni anche da noi: la situazione è già al limite. Non complichiamola di più per un gioco. Ne va dell'incolumità di tutti”.

Dal 1° marzo il calcio amatoriale ha potuto riprendere le attività con tutte le precauzioni sanitarie del caso. I campionati, seppur senza pubblico, riprenderanno il 27 marzo.

L'entrata è consentita

Una comunicazione in merito firmata dal settore giovanile del Fc Lugano è stata inviata proprio ieri, lunedì, alle società di calcio. Nella stessa si legge che “dopo aver sentito la Prefettura di Como” viene confermato che “in quanto la Federazione Svizzera di Calcio permette di svolgere l’attività e che i campionati in Svizzera ripartiranno a partire da fine marzo, i residenti in Italia tesserati presso una società dell’Asf possono recarsi in Svizzera per svolgere l’allenamento”.