Ps e Verdi con la mozione di Arigoni Zürcher: l'Ustat venga sganciato dal Dfe, gli si dia una collocazione analoga a quella della Cancelleria
L’Ufficio di statistica? Secondo la minoranza della commissione parlamentare, dovrebbe essere "un’unità indipendente” in seno "all’amministrazione pubblica sul modello della Cancelleria”. In Gestione Ps e Verdi firmano il rapporto annunciato ed elaborato dal capogruppo socialista Ivo Durisch e aderiscono così alla mozione con la quale Simona Arigoni Zürcher (Mps-Pop-Indipendenti) chiede che l’Ustat “non sia più subordinato” al Dipartimento finanze ed economia. Il tema figura all’ordine del giorno della sessione di Gran Consiglio che si aprirà lunedì prossimo. Con il rapporto stilato da Matteo Quadranti (Plr), la maggioranza commissionale, come abbiamo riferito la settimana scorsa, invita il plenum a respingere la mozione. La minoranza, con le considerazioni nero su bianco di Durisch, ad accoglierla.
Minoranza che “valuta positivamente quanto intrapreso negli ultimi anni per migliorare l’indipendenza e le modalità di informazione dell’Ufficio di statistica cantonale”. Soprattutto, aggiunge Durisch nel rapporto, “saluta positivamente l’adesione alla Carta statistica e il fatto che anche il nostro Cantone si sia finalmente dotato di una Legge sulla statistica che regola l’indipendenza dell’Ufficio". Ma per Ps e Verdi non basta: “Conseguentemente all’adozione della Legge sulla statistica si sarebbe anche dovuto provvedere a una diversa collocazione dell’Ufficio all’interno dell’Amministrazione cantonale”. Da qui la proposta: “Dare all’Ufficio una collocazione analoga a quella della Cancelleria, riconoscendogli la possibilità di avere un budget annuale autonomo da sottoporre al Consiglio di Stato integrandolo nei preventivi”. Ciò “risponderebbe meglio al Codice delle statistiche europee, sottoscritto dalla Confederazione, che indica come i responsabili degli istituti di statistica debbano occupare una posizione gerarchica sufficientemente elevata da garantire loro un accesso alle più alte cariche degli organi politici e degli organismi amministrativi pubblici”. Non solo, la soluzione prospettata “rappresenterebbe meglio la trasversalità dell’Ufficio che raccoglie dati in tutti gli ambiti di interesse pubblico”. In questo modo l’Ustat “potrebbe dotarsi di un proprio organo di comunicazione e avere degli sportelli aperti alla popolazione meglio strutturati di quelli attuali”. E anche questo, si rileva, rientra nella "missione" dell’Ufficio, il quale “non è unicamente al servizio dell’amministrazione pubblica e della politica, ma di tutta la popolazione”.
C’è dell'altro. Ps ed ecologisti ritengono "importante" che “le differenti banche dati statistiche che oggi sono ancora decentralizzate nei Dipartimenti, vengano centralizzate” presso l’Ustat, ovvero presso “la nuova unità", e che “le persone che attualmente le alimentano siano poste organizzativamente sotto questa nuova unità". Per la minoranza della Gestione, “la centralizzazione dell’informazione in un mondo sempre più complesso permette di incrociare i dati provenienti da differenti ambiti e di rilevare pertanto i cambiamenti nella società". E questo, sottolinea Durisch, “a beneficio poi di misure volte a risolvere problematiche emergenti”. La centralizzazione “non lederebbe sicuramente la tutela dei dati sensibili, infatti i collaboratori dell’Ufficio statistica sono tenuti al segreto d’ufficio per quanto riguarda tutte le informazioni a loro disposizione, informazioni alle quali però devono poter accedere integralmente”, puntualizza il relatore di minoranza richiamando “la Carta europea della statistica”. Ecco allora la proposta (“come complemento alla mozione"): nell’ottica "dell’indipendenza" dell’Ustat, “tutte le banche dati che riguardano rilevazioni statistiche vengano centralizzate nell’Ufficio di statistica”. Ivo Durisch, da noi contattato, non ha dubbi: «L’Ustat deve poter accedere subito alle informazioni, ma anche coordinarne la raccolta, per incrociarle e analizzarle. Il che, fra l’altro, consentirebbe ai politici di suggerire con cognizione di causa misure per risolvere questo o quel problema. La centralizzazione che proponiamo va in questa direzione».