È l'interrogativo posto da Laura Riget (PS), Sabrina Aldi (Lega) e Fiorenzo Dadò (Ppd) al Consiglio di Stato attraverso un'interrogazione
"Più che in ogni altro cantone Svizzero, il calo demografico del Canton Ticino sta cambiando e trasformerà ancora di più nel prossimo futuro la composizione della popolazione residente". Inizia così l'interrogazione interpartitica rivolta al Consiglio di Stato e firmata dai granconsiglieri Laura Riget (Ps), Sabrina Aldi (Lega) e Fiorenzo Dadò (Ppd). "Il Ticino - si legge ancora - è tra i tre cantoni svizzeri che sta soffrendo di questa situazione e le stime dicono che perderà oltre 18'000 abitanti nei prossimi 30 anni, in un contesto nazionale di forte crescita demografica complessiva: questo è evidentemente un problema cruciale". Gli effetti di questo calo, secondo i deputati "toccheranno tutte le componenti della nostra società e le diverse competenze dello Stato, quali socialità, economia, formazione, territorio, istituzioni". Dai giovani che "continueranno a diminuire e a lasciare il nostro Cantone, passando dalla popolazione attiva che diminuirà sempre di più creando una vera e propria carenza di manodopera", per arrivare "agli anziani che aumenteranno in modo significativo con costi enormi per lo Stato, contribuendo allo squilibrio demografico". Questa trasformazione epocale della struttura della popolazione ticinese "avrà delle conseguenze che già oggi possiamo intravedere ma che si manifesteranno in tutta la loro drammaticità qualora non vi sia una chiara risposta delle nostre istituzioni", concludono i granconsiglieri, che rivolgono al Consiglio di Stato le seguenti domande:
•Non ritiene che il calo demografico sia un problema importante per il Ticino?
•Non considera opportuno disporre di un monitoraggio integrato dell’evoluzione della popolazione in relazione alla natalità, alla mortalità, al saldo migratorio, ai permessi di domicilio e di dimora, delle abitazioni vuote nelle diverse regioni del cantone Ticino?
•Quali sono le conseguenze in termini di minori introiti fiscali per cantone e comuni a causa del calo demografico registrato fra il 2'017 e il 2'020 in Ticino?
•Quali strategie intende sviluppare e attivare per rispondere al calo demografico? Non ritiene che la strategia promossa dal Consiglio di Stato del Canton Neuchâtel, un cantone con un calo demografico minore del Ticino, con il suo progetto in
consultazione del 4 febbraio 2'021, possa essere un punto di partenza cui ispirarsi?
•In che modo la politica familiare, di promozione economica, di politica salariale, immobiliare, di accoglienza di persone di altri cantoni o di altri paesi, potrebbe contribuire a limitare il calo demografico?
•Il Ticino è confrontato da alcuni anni da una “fuga di cervelli”, ossia giovani ticinesi perlopiù formati che una volta varcate le Alpi non tornano più in Ticino. Quali sono le strategie che il Consiglio di Stato intende sviluppare per contrastare questa tendenza? Non ritiene utile promuovere delle misure a favore dei giovani per creare le giuste condizioni di impiego con posti innovativi e attrattivi anche in Ticino ? Non sarebbe il caso di dedicare, come è stato fatto per la pianificazione integrata LAnz-LACD/2'021-2'030, i mezzi necessari per favorire una maggiore attrattività del cantone nei confronti delle nuove generazioni?