Ticino

Solo un giovane su cinque ha ‘incontrato’ il coronavirus

È quanto emerge dalla seconda parte dello studio di sieroprevalenza sulla diffusione degli anticorpi al Sars-Cov 2 condotto in Ticino

(archivio Ti-Press)
1 marzo 2021
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Domani 2 marzo saranno noti i dati a livello nazionale del progetto ‘Corona immunitas’, un programma di ricerca che studia l’impatto e la diffusione della pandemia da Covid-19 in Svizzera. Esso dovrebbe fornire dati affidabili a decisori politici per le misure efficaci di protezione della popolazione. Uno studio che rientra in un quadro più ampio, di respiro nazionale, gestito dalla Swiss School of Public Health e l’Ufficio federale di sanità pubblica. Per quanto riguarda il Ticino, la prima fase dello studio si è concluso lo scorso luglio ed era emerso che la l’11,7% della popolazione, partendo da un campione statistico rappresentativo di persone tra i 20 e i 64 anni, aveva gli anticorpi al Sars-Cov 2. In pratica era entrato in contatto con il virus. Ora i ricercatori di Usi e Supsi (con Irb e Eoc), competenti per il Ticino a condurre l’indagine di sieroprevalenza (rilevamento di anticorpi specifici), hanno reso noto i risultati della seconda parte del programma riguardante i molto giovani (13-18 anni) e gli anziani (over 65) fino alla fine dello scorso dicembre. In piena seconda ondata, per intenderci. Ebbene, stando a questi dati circa il 16% della popolazione ticinese è entrata in contatto con il virus.  In particolare, il 18% degli adolescenti ha gli anticorpi, significa quasi uno su cinque. La percentuale scende al 12% fra i bambini, e cala ancora fra gli anziani: 7%.