Ticino

Si assume nonostante la crisi pandemica

Skillmatch Insubria ha individuato quali sono le esigenze del mercato del lavoro e le professioni più ricercate nel 2020

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9 febbraio 2021
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“Nel 2020 nelle province di Como e Lecco si sono registrate rispettivamente 29mila e 16mila assunzioni. Durante la crisi quasi un quarto delle aziende ticinesi ha effettuato almeno un’assunzione a tempo indeterminato, mentre il 15% circa ha assunto almeno un lavoratore a tempo determinato”. È il dato che emerge dall’analisi del progetto italo-svizzero Skillmatch Insubria. Insomma, malgrado la crisi pandemica, le imprese, dai due lati della frontiera, continuano ad assumere.

Nel rapporto ci si è soffermati sulle cosiddette soft–skills, ovvero le competenze trasversali, abilità fortemente richieste nel mondo del lavoro transfrontaliero. Il progetto italo–svizzero ha individuato i principali bisogni formativi delle imprese presenti nella regione: “Per le province italiane le professioni più ricercate nel 2020 sono state quelle sanitarie riabilitative, infermieristiche e ostetriche. Nel mercato del lavoro ticinese, nel 2019, è emersa la richiesta di professionisti del commercio e dei servizi e di figure professionali intellettuali e scientifiche”, si legge. “Al tempo stesso le figure professionali con più alto livello di specializzazione sono quelle che le aziende fanno più fatica a trovare, sia sul versante svizzero sia su quello italiano. In quest’ultimo si evidenzia inoltre una carenza di tecnici programmatori e di insegnanti di discipline umanistiche”.

«Se è vero che le competenze specialistiche legate alle professioni sono importanti, è altrettanto vero che le aziende ticinesi ritengono importantissime le competenze trasversali, le cosiddette soft–skills. Vale a dire le capacità di problem–solving, di adattamento, di lavorare in gruppo, ma anche in autonomia, e la flessibilità», ha commentato Ornella Larenza, ricercatrice del Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale della Supsi e capo progetto di Skillmatch Insubria per il Ticino, durante il webinar ‘Quali professioni cercano le imprese dell’Insubria’. «Per le province italiane – ha aggiunto Luca Schionato, partner nella società di consulenza aziendale Ptsclas –, la richiesta di soft–skills si accompagna a quella di competenze linguistiche e digitali oltre alla capacità di applicare tecnologie verdi per l’innovazione dei processi».

Durante il webinar ‘Atelier del futuro’, Alfredo Biffi, professore all'Università dell'Insubria, ha parlato di alfabetizzazione al cambiamento: «Implica sapersi muovere tra analogico e digitale, tra tecnica e cultura, sapendo leggere i propri talenti e motivazioni, posizionandoli nella realtà e godendo delle trasformazioni come momenti di rigenerazione”.

Furio Bednarz, Senior advisor presso la Supsi, ha invece posto l'attenzione sullo smart working: «Bisogna essere pronti a un nuovo modello di lavoro», e ha poi aggiunto: «È necessario imparare ad apprendere lungo tutto l'arco della vita, integrando sempre nuove conoscenze e sviluppando nuove competenze attraverso ogni esperienza, sia essa di lavoro di vita e di relazione».