laR+ Ticino

Medico del traffico e tariffe all'insù, l'Udc replica

Tiziano Galeazzi: 'Il Centro universitario romando non distingue tra casi semplici e complessi, e attua sempre la tariffa massima. E sulle ore...'

Ti-Press
2 febbraio 2021
|

«Il Centro universitario romando di medicina legale applica un principio che noi come parlamento non abbiamo votato», afferma il deputato Udc Tiziano Galeazzi a 'laRegione'. La polemica sull'aumento delle tariffe per le prestazioni del medico del traffico a seguito dell'approvazione in Gran Consiglio dell'iniziativa elaborata dal democentrista Paolo Pamini non accenna a placarsi. E Galeazzi, relatore e unica firma del rapporto uscito di minoranza dalla Commissione parlamentare sanità e sicurezza sociale ma poi uscito vincitore in parlamento, ne ha per tutti.

A partire dal relatore di maggioranza Alessandro Cedraschi (Plr) che, da noi interpellato, aveva lamentato l'“improvvisazione” di una parte del Gran Consiglio e che in Aula era stato detto che si sarebbe incorsi in problemi. «Innanzitutto durante il dibattito non avevamo in mano questa perizia, perché datata 16 dicembre 2020, quindi Cedraschi e la maggioranza non potevano conoscere queste cifre, è inutile che dica ‘l'avevamo detto’ e nemmeno che non si potessero separare casi semplici da quelli complessi».

Appunto per questo motivo, Galeazzi e l'Udc tutta ce l'hanno pure con il Centro universitario romando di medicina legale (Curml): «Dalla prima lettura del loro documento balza subito all'occhio che scrivono apertamente come non trovano possibile al momento dividere i casi semplici da quelli complessi, quindi stando a loro andrebbero tutti nello stesso ‘calderone’ a prezzo unico di 250 franchi all'ora come da loro proposto. E il discorso è molto semplice: non si basano su quanto il Gran Consiglio ha votato».

‘La maggior parte dei casi sono semplici’

Vale a dire, riprende Galeazzi, «una tariffa di 180 franchi orari che abbiamo proposto considerando quanto viene pagato un avvocato d'ufficio, e 250 franchi per i casi più complessi. A noi risulta che la stragrande maggioranza delle infrazioni che conducono al medico del traffico siano casi semplici, con poche pagine di verbale da parte della Polizia. Posso capire che il Curml, avendo anche un medico del traffico di livello 4 a Bellinzona, non voglia autoridursi le tariffe ma ripeto: noi abbiamo votato 180 franchi l'ora, mentre loro decidendo di non dividere casi semplici e complessi applicano semplicemente la tariffa di 250 franchi da noi prevista come eccezione, non come regola».

‘Per una perizia vengono impiegate troppe ore’

Il problema, oltre alle cifre, per Galeazzi consiste anche «nel numero di ore che impiegano per una perizia. Perché se io leggo che lavorano in équipe a un caso e mettono fuori nove ore, scusi, ma qualcosa di strano lo trovo. Assicurano che solo per leggere un dossier ci mettono quattro ore? Mezza giornata? Bisogna essere più celeri ed efficienti, è inconcepibile che ci si mettano quattro ore a leggere delle documentazioni inerenti dei casi semplici». Perché per il deputato Udc il discorso è chiaro «al di là delle cifre, è grave da parte del Centro universitario romando di medicina legale usare di principio la più alta: dipende anche per quante ore di lavoro viene moltiplicata».

Inoltre, secondo Galeazzi importante da notare è «la storia che ci sono 30 giorni di tempo per pagare sennò la pratica si blocca. Faccio un esempio semplice: la fattura dell'idraulico. Io ho una prestazione/riparazione, e poi la pago. Se succede che non la pago, mi arriva un richiamo ed eventualmente un altro e alla fine il precetto esecutivo. L'idraulico non si viene a riprendere il tubo riparato. La nostra contestazione è che il parlamento non ha mai concesso di andare verso questa direzione, che va a violare anche il Codice delle obbligazioni». È infine «doveroso che l'utente in esame possa controllare liberamente le tariffe con le ore prestate dai periti e possa contestarle se il caso, senza subire uno stop al suo dossier». 

Ma non ci si ferma qui. L'Udc in un comunicato diffuso alla stampa avverte: “Se il documento del Curml venisse confermato dal Consiglio di Stato, allora l'Udc si farà promotrice di una nuova iniziativa parlamentare per abbassare le tariffe orarie e fissare tetti massimi, così da annullare il presunto aumento di costi e, anzi, ridurlo in modo sostanziale”.

Leggi anche: