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‘Così smascheriamo farmaci contraffatti, come il Viagra’

Un traffico illegale enorme lievitato col Covid. Si moltiplicano gli allarmi. Le nuove armi degli 007: chimica e intelligenza artificiale

Matteo Gallidabino insegna alla Northumbria University applicazioni forensi dell’intelligenza artificiale
29 gennaio 2021
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La creatività, soprattutto nelle menti criminali, non è andata in lockdown, anzi sembra partorire a ritmo incessante astuti modi per fregare il prossimo e la pandemia, con le paure collettive che alimenta, è una manna dal cielo per chi vuole fare soldi ingannando il prossimo. È bene essere informati e attrezzati per non cascarci. Ad esempio, mette in guardia Swissmedic, sul web è già possibile trovare in offerta vaccini anti-coronavirus. Per l'Autorità di controllo degli agenti terapeutici si tratta senz'altro di vaccini farlocchi: quelli approvati finora devono essere conservati a temperature bassissime, -70 gradi celsius, valori che vanno garantiti anche durante tutta la catena di distribuzione. È chiaro che un simile prodotto non può essere acquistato con un semplice click. Insomma, dovrebbero averlo capito tutti, ma è bene ripeterlo, per farsi vaccinare non ci sono scappatoie: ci si deve rivolgere alle autorità cantonali, inoltre il preparato può essere iniettato solo da personale formato.

Sul web c’è un vero e proprio mercato nero di farmaci falsificati che frutta milioni, il Viagra è il re delle pillole contraffatte, spesso i prodotti venduti non contengono nemmeno sostanze attive, a volte sono addirittura tossici, spesso dietro farmacie online o medici si nascondono organizzazioni criminali, che puntano a guadagni veloci sulla pelle degli altri. Succede spesso che, dopo un primo pagamento, il prodotto non viene nemmeno fornito.

Un business illegale che il luganese Matteo Gallidabino, conosce bene. Dopo un dottorato alla scuola di scienze criminali di Losanna, si è trasferito a fare ricerca in Inghilterra in chimica forense. Attualmente insegna alla Northumbria University di Newcastle applicazioni forensi dell'intelligenza artificiale. Unendo la chimica nucleare e l’intelligenza artificiale, il ticinese ha sviluppato con un team internazionale, un metodo per smascherare i farmaci falsi, applicato al Viagra. Un mix di analisi e tecnologia che permetterebbe anche di tracciare i traffici e risalire all’organizzazione criminale, perché ogni composto è unico. Gallidabino lo scorso anno aveva sviluppato una tecnica per identificare i dispositivi esplosivi che gli è valso un articolo sulla prestigiosa rivista scientifica "Analytica Chimica Acta". 

Il Covid aumenta i traffici illeciti 

“Quello dei farmaci contraffatti è un problema di sanità enorme, non riguarda tanto i medicamenti salva vita che sono sottoposti a controlli più rigidi, ma perlopiù vaccini, antimalarici. I sequestri di antivirali non autorizzati, mascherine contraffatte, clorochina sono esplosi in tempo di Covid. Durante una recente operazione, Interpol ha arrestato 121 persone e bloccato oltre 2.500 siti web. Il mercato nero bypassa tutto il sistema di controllo e arriva al consumatore. I rischi sono elevati, alcuni medicamenti risultano perfino velenosi, contengono tracce di mercurio, arsenico, anche cemento”, spiega il ricercatore. Infatti la scorsa primavera con l’arrivo del Covid è tornato alla ribalta anche il tema della contraffazione di farmaci, l’Interpol il marzo scorso (con l’operazione Pangea XIII) arrestava 120 persone, accusate di trafficare illegalmente farmaci e altri prodotti sanitari per un valore di 14 milioni di dollari. Purtroppo solo la punta dell’iceberg. Secondo un report dell'Ocse il mercato mondiale dei farmaci contraffatti vale almeno 4,4 miliardi di dollari, un dato comunque sottostimato.

La ricerca

Analisi sul Viagra a caccia di mercurio

La ricerca effettuata in collaborazione con il professor Francesco Saverio Romolo, uno scienziato forense leader mondiale dell'Università di Bergamo, ha coinvolto colleghi in Brasile, Giamaica, Paesi Bassi e Regno Unito ed è stata sviluppata grazie a un progetto di ricerca coordinato dall'Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica (AIEA). Obiettivo era trovare test più rapidi e molto più accurati per smascherare sostanze pericolose, accelerando al contempo lo scambio di dati tra laboratori e polizie di tutto il mondo. Sotto la lente dei ricercatori la pillola blu, il Viagra, il medicamento più contraffatto al mondo.

“Abbiamo usato tecniche di analisi nucleare (l’uso di neutroni e protoni) per analizzare questi farmaci a livello elementare e identificare nel dettaglio gli atomi che la compongono. Le tecniche attuali non permettono un'analisi così approfondita e difficilmente rintracciano in tempi utili elementi tossici come, ad esempio, mercurio, arsenico, silicio”. La nuova tecnica, testata in Europa e Sud America, potrebbe essere applicata a una vasta scelta di prodotti diversi, non solo farmaci, ma anche integratori e alimenti, così come droghe d'abuso come cannabis, cocaina ed eroina. “Permette sia un allarme precoce ogni volta che c'è una seria minaccia per la salute pubblica, sia di fornire informazioni efficaci e facilmente condivisibili sulla produzione e la catena di approvvigionamento dei prodotti illegali”.

Una volta analizzata la sostanza e rilevata un’eventuale pericolosità occorre anche poter scambiare i dati tra polizie. Qui c’è un grosso problema. 

“Oggi è impegnativo scambiare dati tra diversi laboratori forensi perché le tecniche analitiche utilizzate non sono "standard" su scala globale. Le collaborazioni internazionali tra paesi sono difficili e, in molti casi, tra laboratori dello stesso paese. Nemmeno le polizie cantonali riescono talvolta a condividere le informazioni che collegano le attività criminali, a causa di una mancanza di tecnologia condivisa”, spiega il dottor Gallidabino. Per proteggere efficacemente la salute pubblica e favorire inchieste esaustive, non si può continuare ad affrontare problemi globali con approcci locali. Una nuova arma contro il crimine organizzato viene proprio dall'intelligenza artificiale: “Una seconda parte dello studio utilizza modelli informatici per analizzare enormi quantità di dati e permettere agli inquirenti di diversi paesi di scovare dove e quanto lo stesso farmaco è stato sequestrato”, conclude.