Ticino

L'Udc: 'Le scuole sono pronte all'insegnamento ibrido?'

Con un'interrogazione si chiede al governo perché a fronte dei problemi della scuola in presenza e a distanza non sia implementato il secondo scenario

Ti-Press
19 gennaio 2021
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“Lo scenario 2 previsto dal Decs per l'insegnamento, in forma ibrida e in presenza, è realmente attuabile nelle scuole post-obbligatorie?”. A chiederlo è un'interrogazione inoltrata al Consiglio di Stato dall'Udc con prima firmataria la deputata Roberta Soldati. Un'interrogazione che parte da lontano, vale a dire quando “nel piano sull'apertura delle scuole al 31 agosto 2020 il Dipartimento educazione, cultura e sport presentava tre scenari possibili per la scuola: 1) insegnamento ordinario in presenza; 2) insegnamento in forma ibrida, ovvero in presenza e a distanza; 3) le lezioni sono tenute unicamente a distanza”. Ebbene, per l'Udc “il Decs sembrerebbe insistere esclusivamente sul modello della scuola in presenza, senza minimamente considerare gli altri due scenari. Anche dopo le vacanze natalizie, seppur la situazione dei contagi non sia migliorata (ritenuta altresì la nuova variante inglese e sudafricana del virus in circolazione)”. Per Soldati e cofirmatari “la seconda lunga ondata della pandemia ha colpito pesantemente anche la scuola. Molti docenti, allievi e famiglie lamentano lo stillicidio d lezioni, che sistematicamente cadono a seguito delle misure di quarantena e di isolamento cui sono costretti coloro che in qualche modo sono venuti a contatto col virus”. A preoccupare i democentristi è il fatto che “ritenuti i problemi riscontrati sia con lo scenario numero 1, sia con lo scenario numero 3 il secondo non è mai stato implementato”. Da qui la richiesta di delucidazioni al Consiglio di Stato.

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