Come obiettivo la preparazione di un piano d'azione per gli anni 2022–2023 e la ricerca dei contributi finanziari
“Ho ancora negli occhi la delusione e il rancore degli artigiani costretti a chiudere le bancarelle del Mercatino di Lugano”, scrive Matteo Oleggini, dell'Ente regionale per lo sviluppo del Luganese. “L'artigianato del nostro cantone ha bisogno di soluzioni che aiutino i consumatori a riconoscere l'autenticità e la qualità dei prodotti e gli artigiani a venderli”. Per questo motivo l'ente intende rilanciare il marchio ‘Artigianato del Ticino’ e avviare entro fine mese un gruppo di lavoro per preparare un piano d'azione per gli anni 2022–2023 e cercare i contributi finanziari necessari.
Il marchio ‘Artigianato del Ticino’, è stato voluto nel 1987 “per rendere facilmente riconoscibili i metodi di produzione, l'uso di materiali legali al territorio (legno, pietra, tessuti, paglia, metalli, eccetera) e una coerenza con la tradizione ticinese anche se aggiornata e adattata alle nuove esigenze dei clienti”, ricorda Oleggini.
Entro metà ottobre l'ente intende convocare un'assemblea di artigiani “che segni l'inizio di una nuova pagina nella storia dell'‘Artigianato del Ticino’”.