Lo chiede Edo Pellegrini (Udf-Udc) visto che i casi di Covid, degli ospedalizzati e dei decessi sono ancora troppo alti
“Nonostante le misure intraprese in dicembre dal Cantone e dalla Confederazione, in Ticino il numero dei contagiati, degli ospedalizzati e dei decessi è alto”. Così un'interpellanza di Edo Pellegrini, deputato dell’Udf in seno al gruppo Udc. Il dottor Christian Garzoni ha recentemente dichiarato: “Osserviamo che ci sono sempre meno giovani che si fanno testare. È possibile che i numeri in diminuzione dei contagi siano falsati da una sotto-diagnosi delle persone giovani che non hanno nessuna voglia di sentirsi dire che hanno il Covid per finire chiusi in casa o dover dire ai contatti di fare una quarantena. Questo è estremamente pericoloso perché il virus continua a circolare troppo, e il Canton Ticino resta quello più critico in Svizzera».
La tendenza a non farsi testare citata dal dr. Garzoni, nelle scuole, potrebbe acuirsi con l’avvicinarsi delle scadenze di fine semestre e fine anno scolastico, per la paura di perdere giornate di scuola e quindi di essere impreparati a verifiche ed esami, fa notate Pellegrini.
“In parecchie scuole post-obbligatorie si fanno molti sforzi per far rispettare le restrizioni, ma qualche situazione lascia un po’ perplessi: p.es. più o meno ovunque si permette di fumare, a docenti e allievi, nelle pause negli spazi antistanti le scuole; ovviamente si fuma senza mascherina, per emettere il fumo si soffia e, per poter fare quattro chiacchiere, non si mantengono certo le distanze”, scrive ancora il deputato dell’Udf.
Già prima delle vacanze di Natale c’era un numero considerevole di allievi in quarantena, il che crea parecchi problemi a loro stessi, nel seguire il programma, e agli insegnanti a gestire allievi non presenti a scuola, a coordinare i ricuperi delle verifiche e interrogazioni. Non dimentichiamo, commenta ancora Pellegrini, che se la situazione dovesse peggiorare, potremmo ritrovarci a dover passare allo scenario 2 o al 3 con tutte le gravi conseguenze che abbiamo già riscontrato la scorsa primavera con ritardi nello svolgimento dei programmi, abolizione di esami, promozioni “automatiche” ecc.
Si chiede quindi al Consiglio di Stato se “non sarebbe un provvedimento sensato prolungare leggermente le vacanze delle Scuole post-obbligatorie, almeno fino al 10 gennaio compreso?”. “Non sarebbe opportuno fare un’ulteriore campagna di sensibilizzazione al test indirizzata specificamente ai giovani e alle Scuole post-obbligatorie?”. Infine, “non è il caso di chiedere alle scuole uno sforzo ancora maggiore nel controllo del rispetto delle misure Covid?”