Merlani: 'Grande sforzo fatto per le cure intense, in alcuni casi smontate attrezzature da pronti soccorso e ambulatori'
Le autorità cantonali hanno organizzato oggi un incontro informativo, in diretta streaming, per aggiornare la popolazione e i rappresentanti dei media sulla situazione epidemiologica e ospedaliera in Ticino legata alla diffusione del nuovo Coronavirus. Presenti Paolo Bianchi, direttore della Divisione della salute pubblica e coordinatore del Dipartimento della Sanità e della socialità (DSS) e il Prof. Dr. med. Paolo Merlani, Direttore medico del Servizio di medicina intensiva dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) e Direttore sanitario dell’Ospedale Regionale di Lugano.
Bianchi: «In Svizzera situazione stagnante, dati di difficile interpretazione a causa delle feste natalizie in corso. Ticino primatista per incidenza, circa il 50% superiore alla media svizzera con 916,1 casi ogni 100'000 abitanti. Il tasso di riproduzione al 14 dicembre è leggermente inferiore a 1». I ricoveri durante la seconda ondata stanno per "doppiare" quelli della prima.
Il prof. Paolo Merlani ha esposto poi un approfondimento sulle cure intense, in particolare sul potenziamento dei letti e del personale fra prima e seconda ondata. «Abbiamo dovuto letteralmente smontare attrezzature dagli altri reparti di medicina intensiva e dai pronti soccorso, che per questo abbiamo dovuto chiudere, persino dagli ambulatori»