Ticino

Eoc-Moccetti, ‘nessuno sfratto, ma rispetto delle regole’

Il Cda dell’ente ospedaliero replica alla presa di posizione della Fondazione Cardiocentro Ticino sullo ‘sfratto’ del promotore ‘dell’ospedale del cuore’

Il professor Tiziano Moccetti (Tt-Press)
20 dicembre 2020
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“Nessuno sfratto, semplicemente rispetto delle regole’. È chiaro già dal titolo la presa di posizione del Consiglio di amministrazione dell’Ente ospedaliero cantonale in riferimento alle recenti esternazioni sui media da parte del Consiglio di Fondazione del Cardiocentro Ticino. I Cda dell’Eoc “ritiene triste che in tempi di grande crisi sanitaria come quella che stiamo vivendo, con tanti lutti, con tutto il personale sanitario oltremodo sotto pressione e sollecitato e tutti quanti psicologicamente provati, si dia spazio e fiato a queste sterili, personali e autoreferenziali polemiche’.

Il CdA dell’Eoc conferma, in questa fattispecie, il suo pieno sostegno al presidente Paolo Sanvido e chiarisce i fatti, “con il solo interesse pubblico al centro delle proprie preoccupazione”, si legge.

“Il Presidente Sanvido, su incarico del CdA, ha risposto a una mail del Cardiocentro. È una risposta istituzionale, concertata, oggettiva, necessaria e rispettosa. Il professor Moccetti, indiscusso pioniere del Cardiocentro, ha sempre sostenuto che avrebbe lasciato la propria attività il 31 dicembre 2020”, si spiega. “A ulteriore riprova di questo fatto, lo stesso Cardiocentro ha fornito un elenco dei contratti di lavoro esistenti da trasferire a Eoc. Questa lista non contiene il nome del professor Moccetti”.

L’attività clinica non è permessa oltre i 70 anni di età negli ospedali pubblici

“Le direttive Eoc, condivise dalla maggioranza degli ospedali pubblici, non consentono di proseguire l’attività clinica oltre i 70 anni, per ovvie ragioni. Queste direttive sono state applicate in modo equo ad altri illustrissimi professori e predecessori del professor Tiziano Moccetti, ottantaduenne”, si precisa nella nota stampa.

Il CdA Eoc “è convinto che l’importante eredità del professor Moccetti e i suoi insegnamenti proseguiranno in quello che ha saputo tramandare. Un grande maestro, un grande “papà” è qualcuno che è anche in grado di tramandare il suo sapere, il suo entusiasmo e i suoi valori agli “allievi” che nel frattempo ha “fatto crescere”. In tal senso, i pazienti dovrebbero venire rassicurati e accompagnati dal proprio medico con fiducia ai successori che proseguono con lo stesso spirito, valori e competenza ciò che è stato loro donato e tramandato”.

“Il desiderio del nostro Consiglio di rendere omaggio al professor Tiziano Moccetti al momento del passaggio di testimone alla nuova direzione della sua opera è sentito e sincero”, si conclude.

La Fondazione Cardiocentro: ‘Gli accordi erano altri’

“Il Consiglio della Fondazione Cardiocentro Ticino è scioccato e indignato per la comunicazione odierna ricevuta dal Presidente dell’Ente Ospedaliero Cantonale Paolo Sanvido riguardo al futuro del Professor Tiziano Moccetti. Una e-mail (un’e-mail!) in cui si concedono tre mesi (tre mesi!) di tempo al fondatore del Cardiocentro per sgomberare l’ufficio e trasferirsi altrove con i suoi migliaia di pazienti. Un vero e proprio sfratto, vergognoso, in piena pandemia Covid19, che nessuno si sognerebbe d’imporre neanche a un ladro o ai molinari!”, si leggeva in un comunicato stampa diffuso sabato 19 dicembre in serata.

“Il Professor Moccetti in 25 anni di infaticabile lavoro, insieme a tutti i collaboratori, ha costruito un centro di eccellenza a livello nazionale e internazionale, salvando migliaia di vite e fermando il treno per Zurigo che i pazienti cardiopatici ticinesi erano costretti a prendere per potersi curare prima della nascita del Cardiocentro. E qual è il riconoscimento e il regalo di Natale del presidente dell’Eoc? Tre mesi di tempo per sloggiare con uno sfratto inviato via e-mail!”

Il Consiglio della Fondazione Cardiocentro, pur avendo ricevuto ampie rassicurazione dalla controparte nell’ambito delle trattative per l’integrazione dell’ospedale del cuore nell’Eoc, “ha sempre voluto rimanere un passo indietro rispetto al futuro del Professor Moccetti, lasciando campo libero alla futura direzione del Cardiocentro”. “Questo perché ha sempre ritenuto che la futura presenza di Moccetti fosse una questione medica e non politica”. “Ed è stata proprio la futura direzione dell’istituto - composta dai primari, dal responsabile infermieristico e dalla direzione amministrativa - a formulare in piena autonomia, per iscritto, al CdA dell’Eoc una proposta che consentisse al padre del Cardiocentro di poter continuare a prendersi cura dei suoi pazienti, pur senza più alcun ruolo dirigenziale od operativo nell’istituto. Proposta rimasta lettera morta per settimane fino a questa mattina quando, all’indomani della firma del contratto di trasferimento, è stata respinta, con l’aggiunta di sgomberare l’ufficio in tre mesi. Se questa è l’autonomia clinica che il CdA dell’Eoc intende lasciare al futuro istituto, cominciamo proprio male’.