Ticino

'Preventivo, sfiduciato dai miei. Lascio la guida del gruppo'

Michele Foletti all'Up del Gran Consiglio afferma di essere stato delegittimato dalla maggioranza dei deputati leghisti e annuncia anche l'uscita dalla Gestione

Michele Foletti (Ti-Press)
13 dicembre 2020
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Tensioni nella Lega sul Preventivo 2021 del Cantone, uno dei temi di peso della seduta di Gran Consiglio che si apre domani. Tensioni tali da portare Michele Foletti a scrivere ieri all'Ufficio presidenziale del parlamento per annunciare che lascia il ruolo di capogruppo e il posto nella commissione della Gestione. Ai colleghi dell'Up Foletti afferma che il proprio operato è stato delegittimato nell'ultima riunione dei deputati leghisti in relazione all'accordo trovato in Gestione, perlomeno fra i partiti di governo, sul Preventivo 2021. Aggiunge di essere stato sfiduciato da un'ampia maggioranza del suo gruppo e di ritenere pertanto privo di senso andare avanti nella veste di capogruppo e in quella di membro della Gestione. La riunione cui allude il municipale di Lugano nella comunicazione all'Ufficio presidenziale del Gran Consiglio si è tenuta mercoledì.

Foletti, che alla sessione parlamentare non potrà partecipare per via di un infortunio, è stato in commissione fra coloro che si sono impegnati in mediazioni per arrivare a un rapporto unico, allestito poi dal liberale radicale Matteo Quadranti e firmato un paio di settimana fa in Gestione. Per quanto riguarda i commissari leghisti il documento è stato sottoscritto dallo stesso Foletti, da Guerra, seppur con riserva, ma non da Boris Bignasca. Il quale, come ricorda sul 'Mattino' di oggi il direttore Lorenzo Quadri, propone tre emendamenti. Ovvero: "Un taglio lineare della spesa cantonale dell'1,5 per cento che dovrà interessare tutti i dipartimenti": in questo modo "sarà possibile risparmiare circa 60 milioni di franchi"; il blocco "delle nuove assunzioni, esclusi i settori sanitari toccati direttamente dalla pandemia"; il blocco degli scatti salariali "al personale dirigente (dai capiufficio in su)". Chi lavora nel privato, si legge ancora, "si trova infatti in una situazione di sempre maggiore precarietà: non è sostenibile allargare ulteriormente il fossato tra quanti hanno il posto di lavoro statale garantito a vita e chi è invece esposto al tornado della pandemia e dei lockdown". Sul 'Mattino' si parla inoltre anche di "altri emendamenti puntuali su varie voci di spesa presentati da Michele Guerra".

Tagli e blocchi, dunque: se il plenum del Gran Consiglio non li approverà, il gruppo leghista non voterà il rapporto sul Preventivo? L'accordo sui conti 2021, che contemplano un disavanzo di quasi di 231 milioni di franchi, riguarda perlomeno il rientro/azzeramento dell'autofinanziamento, al momento caratterizzato dal segno meno: - 22 milioni. La Gestione chiede quindi al Consiglio di Stato di presentare al parlamento entro la fine di giugno dell'anno prossimo "un messaggio d’aggiornamento del Preventivo contenente proposte di misure equilibrate che, riservata l’evoluzione della crisi pandemica nel primo semestre, siano finalizzate al raggiungimento di un autofinanziamento non negativo entro il 31 dicembre 2021".

Le recenti fibrillazioni in casa Lega potrebbero però ora incidere sulla tenuta dell'accordo: il 'patto di non belligeranza' rischia insomma di avere vita (molto) breve. Oppure in via Monte Boglia si riuscirà a ricucire in queste ore lo strappo tra Foletti e una (buona) parte del suo gruppo in Gran Consiglio? Da noi contattato in serata, il parlamentare leghista nonché decano del Gran Consiglio per ora preferisce non esprimersi.

Quadranti: spero che il suo gruppo torni sui propri passi

«In Gestione - dice il suo presidente Matteo Quadranti, contattato dalla 'Regione' - abbiamo fatto uno sforzo notevole per approdare - in un momento estremamente difficile e senza precedenti a causa della pandemia - a un rapporto unico da discutere e approvare in questa sessione parlamentare per garantire da gennaio l'operatività del governo e dell'Amministrazione, dando comunque al Consiglio di Stato sei mesi di tempo per mettere a punto, in collaborazione con i partiti, le misure necessarie per contenere disavanzo e debito pubblico. Se a destra e a sinistra si comincia ora con gli emendamenti e le prove di forza non andiamo lontano. Spero che la Lega torni sui suoi passi». Osserva ancora il relatore commissionale: «Foletti, che vanta una lunga esperienza sia come deputato al Gran Consiglio sia come municipale, sa quando bisogna usare le armi politiche e quando occorre invece essere ragionevoli ed è quello che ha fatto in Gestione con questo Preventivo».