Ticino

Architetti e ingegneri hanno un Ccl obbligatorio

Pubblicato il decreto del Consiglio di Stato. Sull’entrata in vigore`, prevista per il 1° gennaio, pende però un ricorso al Tribunale federale

C’è l’ok del Consiglio di Stato alla richiesta di obbligatorietà generale del contratto collettivo di lavoro per architetti, ingegneri e professioni affini. Il relativo decreto è stato pubblicato sul ‘Bollettino ufficiale delle leggi’ di ieri. Ma c’è chi si oppone e ha ricorso al Tribunale federale.

«È stato – dice dall’Ocst Giorgio Fonio, commentando soddisfatto la decisione governativa di conferimento dell’obbligatorietà generale al ccl – un lungo percorso quello che ci ha condotti a questo contratto. Un risultato che è fondamentalmente il frutto del buon lavoro portato avanti da Ocst, Unia, dalla parte padronale Asiat e da altri: insomma, un bel risultato anche per il partenariato sociale in Ticino. Soprattutto, questo ccl aiuterà concretamente a combattere il dumping salariale e la deregolamentazione in atto in un settore importantissimo. Oltretutto siamo in un cantone sede di un’importante Accademia di architettura. Il personale qualificato che opera nel settore si vedrà riconosciuta anche la parte retributiva».

Contro l’obbligatorietà generale è però già pendente un ricorso al Tribunale federale: è stato inoltrato da studi privati e dall’Usic (Unione svizzera degli studi consulenti d’ingegneria) che rappresenta oltre mille collaboratori in Svizzera. I ricorrenti hanno chiesto l’effetto sospensivo, ovvero il congelamento dell’entrata in vigore della legge in attesa che Mon Repos deliberi sul merito. «Peccato – riprende Fonio – c’è una parte che vuole costruire e un’altra no. Attendiamo sereni l’esito di questa procedura davanti al Tf. Mi limito a osservare che se siamo arrivati a questo punto è perché si è anche ricevuto l’avallo del competente Dipartimento federale».

Dello stesso tenore l’opinione di Igor Cima del sindacato Unia. «Il settore degli ingegneri e degli architetti ha conosciuto un profondo cambiamento, soprattutto negli ultimi dieci anni, con un processo che ha portato a salari molto bassi in un ambito che si pensava al riparo dal dumping», afferma il sindacalista. Un fenomeno, quest’ultimo, che lo si può toccare con mano: architetti e ingegneri formati all’estero e assunti in Ticino come stagisti a 2’500 franchi lordi al mese o anche meno. «Una situazione che ha messo in difficoltà gli studi di progettazione seri con una concorrenza sleale sul mercato. Da qui l’esigenza di mettere regole minime uguali per tutti attraverso la decretazione dell’obbligatorietà generale del Contratto collettivo di lavoro negoziato volontariamente, lo ricordo, tra le parti sociali. Un percorso che è iniziato quasi cinque anni fa, a inizio 2016».

Decreto di obbligatorietà generale che – a meno di effetto sospensivo da parte di Losanna – dovrebbe permettere l’entrata in vigore del contratto dal prossimo 1° gennaio. «Seguiremo con i nostri legali l’evolversi dell’iter del ricorso al Tribunale federale, ma siamo fiduciosi sul fatto che entri in vigore il prossimo anno», aggiunge Cima. I ricorrenti, soprattutto studi d’ingegneria, contestano la rappresentatività di Asiat (Associazione studi d’ingegneria e architetti ticinesi) per stabilire il quorum necessario a chiedere l’obbligatorietà del Ccl, ovvero valido nei confronti di tutti gli studi, anche quelli non aderenti all’associazione padronale. «Il quorum, ossia il 50%+1 degli associati ad Asiat che è quello vincolante, è stato verificato e certificato anche dalla Seco. Quello dei lavoratori iscritti al sindacato, per legge è derogabile. Siamo tranquilli da questo punto di vista», commenta Cima.

Abbiamo provato a contattare anche i rappresentanti di Asiat per un commento, ma non è stato possibile raggiungerli perché fuori cantone. In un comunicato indirizzato agli studi Asiat dello scorso 6 maggio, il presidente Luca Pagnamenta salutava positivamente il preavviso positivo della Seco (Segreteria di Stato all’economia) all’obbligatorietà generale del Ccl architetti e ingegneri. Nello stesso è stato integrato, su richiesta della Seco, anche il Ccl disegnatori in modo da aver un unico documento per l’insieme delle professioni dello stesso ramo. “Riteniamo che in un momento di emergenza e incertezza, l’adozione del nuovo Ccl assuma ancora maggiore valore e coerenza per raggiungere gli obiettivi condivisi”, scriveva Pagnamenta elencando questi obiettivi, tra cui quello di “rendere il settore della progettazione competitivo sul mercato del lavoro oltre a garantire la tutela sociale; combattere il dumping salariale e creare credibilità politica”. Il Ticino non sarà l’unico ad avere regole chiare in questo settore. Anche Vaud e Ginevra hanno adottato Ccl per ingegneri e architetti.

Cosa prevede il contratto

Oltre a regolare il periodo di prova, l’assunzione, vacanze, festivi e indennità di malattia e infortunio, il Ccl prevede minimi salariali vincolanti per una serie di categorie professionali: dagli apprendisti disegnatori, agli impiegati amministrativi e ovviamente architetti e ingegneri di vari rami. Tralasciando i minimi per gli apprendisti, in tutte le categorie i salari minimi sono compresi tra i 46’800 franchi l’anno (per 13 mensilità) e i 68mila franchi a seconda della formazione. È prevista anche una classe salariale per gli stagisti in formazione (21’012 franchi l’anno).