Covid, il presidente di GastroTicino Massimo Suter sulle misure decise dal Consiglio federale: 'Francamente non vedo l'utilità della chiusura alle 23'
Bar e ristoranti chiusi tra le 23 e le 6: così ha deciso il Consiglio federale nella nuova ordinanza anti-Covid. «Non vedo francamente l'utilità di questa misura e comunque prevedo grossi problemi non tanto per la ristorazione ma per i bar, soprattutto per loro», dice alla 'Regione' il presidente di GastroTicino Massimo Suter. «Parlo dei bar perché molti di questi esercizi pubblici lavorano nel dopo cena - aggiunge Suter -. Tutto il mercato del dopo cena rischia insomma di crollare come un castello di carte. Per questo genere di locali temo dunque tempi durissimi, se teniamo conto anche del telelavoro che durante il giorno ha ridotto nei bar la presenza di quei clienti che si recavano in città per motivi professionali».
Quanto alla ristorazione, Suter fa buon viso a cattivo gioco. «Sarebbe stato meglio non dover chiudere alle 23, tuttavia l'arrivo della stagione invernale dovrebbe aiutarci a 'contenere' il colpo - osserva il presidente della Gastro -. Nei mesi invernali, col buio che arriva presto e il freddo, le persone di regola non cenano a tarda ora. Confidiamo anche in un piccolo e temporaneo cambiamento delle abitudini. Mi auguro che il Consiglio di Stato ticinese non introduca ulteriori restrizioni a livello di orario. Il che dipende anche dai comportamenti di tutti noi. Esorto pertanto sia i ristoratori sia i clienti a rispettare le regole affinché i casi di contagio non aumentino: dobbiamo contribuire a che diminuiscano».