Il presidente dell'Ordine ticinese degli avvocati esorta la categoria a vegliare: 'Certe misure non vadano al di là di quanto è effettivamente necessario'
Dopodomani si conosceranno, o si dovrebbero conoscere, le nuove misure che il Consiglio federale metterà in campo per contenere i contagi da coronavirus e ridurre così la pressione sugli ospedali, nel frattempo il governo ticinese gioca d’anticipo introducendo a livello cantonale ulteriori restrizioni. Provvedimenti che anche se proporzionati alla situazione toccano inevitabilmente libertà e diritti fondamentali. Il tema è stato affrontato, tra gli altri, dal presidente dell’Ordine degli avvocati Gianluca Padlina nella relazione che ha scritto e pubblicato sul bollettino interno in vista dell’assemblea dell’Oati, tenutasi una decina di giorni fa. Le considerazioni di Padlina si riferiscono alle misure decise dagli esecutivi, cantonale/i e federale, in occasione della prima ondata pandemica, ma valgono anche per la seconda, purtroppo cominciata. “Nonostante situazioni straordinarie e di grave emergenza possano indubbiamente giustificare la limitazione di determinati diritti e libertà, in particolare quando in gioco ci sono beni come la salute o, addirittura, la vita, è altrettanto fondamentale - annota il responsabile dell’Ordine - vegliare sul fatto che questo genere di limitazioni non vadano al di là di quanto è effettivamente e strettamente necessario. Riflettendo sulla celebre frase dell’ex Procuratore generale americano William Ramsey Clark (’Un diritto non è ciò che ti viene dato da qualcuno; è ciò che nessuno può toglierti’) mi sono chiesto quanti diritti fondamentali siano stati effettivamente limitati nel corso di questa emergenza o, comunque, in qualche modo rimessi in discussione a seguito dell’epidemia da Covid-19 e mi sono sorpreso nel constatare quanto l’elenco potesse essere lungo”.
Gli articoli costituzionali in ballo: 'Una lunga lista'
E l’elenco stilato da Padlina include ben venti della trentina di articoli che figura al capitolo ’Diritti fondamentali’ della Costituzione federale. Come il diritto alla libertà personale. “La libertà di movimento è un aspetto centrale della libertà personale ed è stata notevolmente limitata durante alcuni mesi”, rileva il presidente dell’Ordine ticinese degli avvocati. Altri diritti fondamentali: per esempio quello al matrimonio e alla famiglia. Che, osserva il presidente dell’Ordine ticinese degli avvocati, "è stato limitato per le persone che hanno relazioni con partner che vivono all’estero e alle quali è stata negata la possibilità di varcare la frontiera” per un certo periodo. La libertà di credo e di coscienza “comprende anche il diritto di prendere parte alle funzioni religiose, che è stato sostanzialmente soppresso per un lungo periodo di tempo”. La Costituzione federale parla anche, all’articolo 19, di diritto all’istruzione scolastica di base. L’insegnamento a distanza? “Problematico - ritiene Padlina - sotto diversi aspetti, a partire dal fatto di essere accessibile unicamente (perlomeno agli inizi, ndr.) per chi dispone dei mezzi tecnici necessari (pc, collegamento internet...)". Libertà economica (articolo 27): “Il libero accesso e il libero esercizio di numerosissime attività economiche è stato soppresso per diverse settimane”. Libertà artistica (articolo 21): “Le attività e le rappresentazioni culturali sono state chiuse, rispettivamente vietate per settimane”. Diritti politici (articolo 34): “Le elezioni comunali in Ticino sono state rinviate” e anche “il dibattito democratico è stato fortemente limitato, in particolare a livello comunale”.
Alla luce delle esperienze fatte, Padlina si chiede “se non sia opportuno (necessario?) elaborare basi legali più precise, che permettano di definire in maniera più chiara le misure da adottare, rispettivamente le condizioni per la loro effettiva implementazione”. Il presidente dell’Ordine degli avvocati invita la categoria ("che nella difesa dei diritti e delle libertà individuali ha una delle sue principali missioni") a fare “delle riflessioni approfondite e anche critiche su tutto quanto è successo in questi mesi”.
Aggiunge Padlina: “Mi sento di formulare questo invito in maniera pressante giacché in alcuni momenti di questa emergenza sanitaria ho avuto l’impressione, invero piuttosto netta, per cui si stesse imponendo una sorta di pensiero unico e che potesse venire meno la semplice possibilità di esprimere opinioni e punti di vista diversi”.