Ticino

Senza distanze, mascherine obbligatorie anche all'aperto

In attesa delle nuove decisioni del Consiglio federale (previste per mercoledì), il governo ticinese presenta le nuove misure a livello cantonale

(Ti-Press)
26 ottobre 2020
|

Da domani sarà obbligatorio indossare la mascherina anche negli spazi esterni pubblici. Le altre ulteriori restrizioni per combattere la diffusione del coronavirus presentate oggi dal Consiglio di Stato che riguardano in particolare i settori dello sport (stop alle attività amatoriali) e della ristorazione (massimo quattro personale tavolo) entreranno in vigore mercoledì. Misure «opportune per questo momento», basate sui concetti della «tempestività, proporzionalità e gradualità», ha affermato oggi in conferenza stampa a Bellinzona il presidente dell'esecutivo Raffaele De Rosa –. Dobbiamo fare di tutto per evitare un altro lockdown».

Da venerdì in Ticino sono stati registrati 660 nuovi casi di Covid-19, mentre nella Confederazione in 72 ore i nuovi contagi sono stati 17'440. I nuovi ricoveri sono stati rispettivamente 22 e 259, i decessi 3 e 37. Numeri con i quali «è difficile stare al passo» nell'ambito del contact tracing, ha ribadito il medico cantonale Giorgio Merlani, invitando le persone risultate positive a redigere una lista delle persone con cui sono state in stretto contatto senza protezione. Un altro dato importante è il tasso di positività: durante il fine settimana in Svizzera è stato del 21%, mentre venerdì scorso in Ticino era del 27%. Sono tutti dati che hanno portato i Cantoni a muoversi – chi in modo più stringente e chi meno – per cercare di contenere il virus. In attesa delle decisioni di Berna previste mercoledì – il ‘ministro’ della Sanità Alain Berset oggi ha affermato a Radio Srf che le nuove disposizioni “dureranno probabilmente a lungo” –, anche il Consiglio di Stato ticinese ha deciso di inasprire le attuale misure in vigore. Concretamente, bisognerà portare la mascherina anche all'aperto, dove non è possibile mantenere le distanze, così come durante manifestazioni e mercati. 

Per quanto riguarda la ristorazione, a un tavolo potranno sedersi al massimo quattro persone, ad eccezione dei genitori con figli. Inoltre, i tavoli dovranno essere disposti in modo da garantire la distanza di 1,5 metri tra i diversi gruppi di ospiti. Per garantire il tracciamento dei contatti, i ristoratori dovranno ovviamente continuare a raccogliere i dati dei clienti e la mascherina resta obbligatoria per il personale e per gli ospiti, eccetto quando sono seduti. Parlando di cene e pranzi, ma in ambito privato, il governo ha anche deciso di vietare gli eventi privati con più di 15 persone. 

In ambito sportivo, l'esecutivo ha lasciato invariate le regole per i professionisti. Saranno invece vietate le attività sportive che implicano contatti fisici. Un decisione in linea, ad esempio, con quella presa settimana scorsa dalla Federazione ticinese di calcio che aveva optato per uno stop per leghe minori fino al 12 novembre. Saranno invece ancora permessi gli allenamenti per bambini e ragazzi in età di scuola dell'obbligo. Anche l'educazione fisica nelle scuole potrà ancora essere svolta.

Ma se il Consiglio federale mercoledì dovesse andare oltre alle misure decise a livello cantonale (una misura al vaglio è ad esempio la chiusura degli esercizi pubblici alle 22)?  Se il governo federale interviene «sulla vita dei cittadini, limitando l'autonomia dei Cantoni, si slitta sempre di più da una situazione particolare verso una situazione straordinaria», ha precisato Gobbi. Bisognerà quindi capire se e quando il governo federale vorrà istituire nuovamente questa situazione, nella quale può imporre ai Cantoni le sue decisioni. 

Le anticipazioni delle misure ‘destabilizzano la popolazione’

In ogni caso, si attendono dunque le nuove misure del Consiglio federale di mercoledì. Le proposte di misure, sottoposte ai Cantoni durante una consultazione terminata oggi, sono intanto già apparse sui media. Fatto che non è particolarmente piaciuto a Gobbi: «Questo modo di fare, in un periodo caratterizzato dall'insicurezza, destabilizza la popolazione alla quale dobbiamo invece dare certezze». Oltre alle certezze, anche «la proporzionalità delle misure è essenziale». Nel weekend è anche rimbalzata sui media una lettera dell'Ente ospedaliero cantonale e della Clinica luganese Moncucco, nella quale chiedevano al Consiglio di Stato di adottare misure, anche controverse. «Venerdì abbiamo ricevuto un documento da parte del medico cantonale con una serie di raccomandazioni e proposte di misure», ha rilevato il presidente del governo ticinese. E «buona parte sono confluite nelle decisioni prese» oggi. «Il documento dell'Eoc e di Moncucco sostanzialmente ricalcava le proposte del medico cantonale». Tuttavia, «le modalità comunicative si possono sempre discutere».