Dall'allarme rosso, alla stabilizzazione dei casi di Covid-19, secondo delle previsioni interne alla Moncucco
Può succedere di tutto, nell'epidemia da Covid-19 in Ticino. Questo almeno stando a rapporti diffusi internamente alla Clinica Moncucco di Lugano dal direttore Christian Camponovo, di cui riferisce stamattina il settimanale 'Il Caffé'.
Gli scenari sono due. Secondo quello più allarmante, dal centinaio di casi che oggi si registrano quotidianamente in Ticino, si passerà rapidamente ai 250, ai 300, sino ad arrivare a 400, 500 e oltre. "Fino al 50 per cento della popolazione potrebbe essere colpita dal virus (…). I grandi numeri di pazienti con i quali potremmo essere obbligati a confrontarci, comporterà un sovraccarico di tutte le strutture sanitarie del cantone, clinica compresa. Ciò potrebbe essere aggravato dal fatto che questa seconda ondata prende avvio in un momento dell’anno in cui sappiamo esservi un numero di pazienti da curare già elevato". Se invece il controllo della diffusione del virus grazie alle misure già introdotte (o ad altre che verranno introdotte nelle prossime settimane) si rivelerà efficace - qui siamo allo scenario più rassicurante "l’aumento del numero di casi potrebbe interrompersi con una sostanziale stabilizzazione dei nuovi contagi e quindi anche delle ospedalizzazioni e dei ricoveri in cure intensive".