Ticino

Rsi e parità di genere, per la Corsi non bastano i numeri

L’analisi quantitativa, che oltretutto registra un peggioramento in alcune trasmissioni, deve essere affiancata da un’analisi qualitativa

Archivio Ti-Press
15 settembre 2020
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Un plauso per la direzione della Rsi per la sensibilità verso la parità di genere. Ma dal Consiglio del pubblico della Corsi, la Cooperativa per la Radiotelevisione svizzera, giunge anche una nota di biasimo. Anzi due: la prima è che dal secondo studio sulla rappresentanza di genere si registrano, soprattutto in alcune conduzioni dei programmi, dei peggioramenti “malgrado il tema e l’attenzione fossero conosciuti dai vari responsabili di rete”, si legge in un comunicato.

La seconda critica riguarda la natura dello studio: già in occasione del primo studio la Corsi aveva sottolineato “l’importanza e la necessità di ampliare i futuri studi con delle analisi di tipo qualitativo che servano a monitorare sia la tipologia sia la qualità dei ruoli assegnati alle donne nella conduzione dei programmi e in qualità di ospiti”. Dal momento che non è avvenuto, si spera che il terzo monitoraggio includa anche queste informazioni.