Fabrizio Sirica (Ps) con un'interrogazione chiede al Consiglio di Stato di fare 'retromarcia' sulla 'pratica della segnalazione di potenziali trasgressori'
“Un invito degno di uno Stato totalitario”. Secondo Fabrizio Sirica (Ps), il comunicato diffuso il 23 luglio dal Dipartimento della sanità e della socialità (Dss) nel quale si indicava di contattare la polizia cantonale per segnalare potenziali violazioni di quarantena è “per molti versi preoccupante”. In un'interrogazione il deputato socialista chiede quindi al Consiglio di Stato “di prendere posizione e di fare retromarcia, comunicando chiaramente alla popolazione che la pratica delle segnalazioni di ‘potenziali trasgressori’ viene interrotta”.
Per Sirica “l’aspetto davvero grave dell’invito rivolto dal Dss ai ticinesi è che trasforma i cittadini in una sorta di ‘sceriffo’ o controllore dello Stato, instaurando un clima sociale avvelenato, fatto di diffidenza e di sfiducia nel prossimo. Un atteggiamento in contrasto con la responsabilità individuale, sia del cittadino con i propri comportamenti, che nelle relazioni interpersonali”. Si tratta dunque di dinamiche “degne di uno stato totalitario, non certo di una democrazia liberale funzionante”. Oltre ad invitare l'esecutivo a fare “retromarcia”, nella sua interrogazione il deputato chiede anche al Consiglio di Stato “come valuta l'invito rivolto ai cittadini ticinesi di segnalare potenziali trasgressori” e se “intende perpetuare tale pratica”. Domanda inoltre al governo "quante segnalazioni sono giunte all'autorità di polizia” e ”quante sono state verificate”.