Il rapporto approvato dal Gran consiglio chiede però di abolire l'obbligo di frequenza per l'anno facoltativo e concedere alcune deroghe
Frequentare la mensa alle scuole dell’infanzia rimane obbligatorio per i loro allievi, in ossequio al principio che lo vuole momento fondamentale di formazione e socializzazione. Sulla proposta di rendere facoltativa la presenza a mensa – come da iniziativa di Sergio Morisoli per il Gruppo La Destra – vince infatti il compromesso proposto dalla Commissione formazione e cultura.
Il rapporto, approvato con 66 voti favorevoli e 5 contrari, mantiene l’obbligo e chiede semmai al Consiglio di Stato di “allestire una proposta legislativa volta a prevedere l’abolizione dell’obbligo di frequenza della refezione”, ma solo per il primo anno (facoltativo) di Scuola dell’infanzia; “mantenere l’obbligo di frequenza della refezione per i bambini del primo e del secondo anno obbligatorio di Scuola dell’infanzia”; “elaborare un sistema flessibile di deroghe alla frequenza della refezione a favore dei bambini che frequentano il primo anno obbligatorio di Scuola dell’infanzia”, ed eventualmente fino al Natale del secondo anno.
Il direttore del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport Manuele Bertoli si dice disposto ad approfondire l’introduzione di alcuni sistemi di deroga, purché queste rimangano l’eccezione che «si scosta dall’ordinario con una motivazione sufficiente». Morisoli ha incassato la messa in minoranza ricordando però che, a prescindere dal risultato della votazione, «non stiamo parlando di menù, stiamo parlando di libertà nella visione che abbiamo noi del mondo».