Ristabilite le riserve di materiale di protezione. Medico e farmacista cantonali emanano direttive per tutto il settore sociosanitario
Sono in vigore dallo scorso maggio le nuove direttive emanate dall'Ufficio del medico cantonale e da quello del farmacista cantonale per lo stoccaggio del materiale di protezione valide per tutto il settore sociosanitario. In particolare, le disposizioni definiscono in termini numerici "le riserve di materiale che ogni struttura, servizio od operatore deve garantire", si legge in una nota del Dipartimento della sanità e della socialità. Per materiale di protezione, si specifica, s'intendono gli stock di mascherine, guanti, camici, occhiali e disinfettante per:
Le nuove direttive sono state elaborate sulla scorta dell'esperienza avuta con il Covid-19 nel corso dei mesi di maro e aprile. "Come più volte ribadito, globalmente il Cantone Ticino disponeva da prima dell'inizio della crisi di quantitativi di materiale di protezione superiori a quanto raccomandato dalla Confederazione in caso di pandemia influenzale", si precisa nella nota. Tuttavia, si continua, "il fabbisogno effettivo si dimostrato essere superiore rispetto a quanto esta stato previsto dagli esperti". Inoltre, in alcuni ambiti, taluni operatori erano sprovvisti di riserve proprie adeguate. In questa situazione la fornitura di materiale di protezione è stata garantita dalla farmacia cantonale.
Ora che non vi è più difficoltà di approvvigionamento sul mercato internazionale "è quindi opportuno e razionale adattare le soglie degli stock previsti dal piano pandemico per ogni operatore sanitario, servizio e struttura sulla base del consumo effettivo riscontrato nelle scorse settimane", si precisa. Questo dovrebbe consentire in futuro alla farmacia cantonale, le cui scorte sono nel frattempo già state ristabilite, di intervenire nella distribuzione di materiale solo a titolo sussidiario e in una fase più avanzata dell’ondata pandemica.
Le direttive sono state pubblicate sul Foglio ufficiale 46/20 e sono consultabili al sito www.ti.ch/coronavirus.