Ticino

Sette donne (e mamme) su dieci vogliono lavorare in più

In Ticino però le lavoratrici con un'istruzione di grado superiore vorrebbero ridurre il loro grado di occupazione.

24 maggio 2020
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In Svizzera sette mamme su dieci, che lavorano a tempo parziale, vorrebbero aumentare il loro tempo di lavoro se le condizioni fossero migliori, come indica un sondaggio effettuato da Pro Familia Svizzera ed Empiricon. Tuttavia, una su tre non cambierebbe il suo tasso d'attività. A spingere le madri a voler aumentare la percentuale sarebbero soprattutto una maggior flessibilità sul posto di lavoro (e la possibilità di telelavoro da casa), l'incentivo finanziario, un minor carico di lavoro domestico e un calo dei prezzi delle strutture di custodia di bambini.

Valérie Piller Carrard, presidente dell'organizzazione, sui domenicali chiede che gli asili nidi siano meno cari oppure gratuiti: "La presa a carico dei bambini in età prescolare deve essere un compito dello Stato, come la scuola dell'obbligo" sostiene la consigliera nazionale friburghese del Partito socialista. Secondo il sondaggio, effettuato a inizio marzo su oltre 500 lavoratrici con almeno un figlio, tre quarti delle intervistate hanno ridotto il loro tasso di attività in seguito all'arrivo del bimbo. Il 63% si dice "contenta" della riduzione del tempo di lavoro, mentre il 20% vorrebbero ridurre ulteriormente la percentuale lavorativa.

In Ticino si vuole ridurre il tasso

Tra i risultati dell'indagine emerge che le donne con un'istruzione di grado terziario - ovvero con una formazione professionale superiore - vorrebbero ridurre il loro tasso di attività. La volontà di ridurre la percentuale di lavoro è più elevata in Ticino, rispetto alla Svizzera romanda e tedesca, rileva il sondaggio. Tuttavia, se tutte le condizioni quadro fossero migliori, in particolare la conciliabilità famiglia-lavoro, circa un terzo delle mamme sarebbe disposto a lavorare a una percentuale uguale o superiore al 70%. In Ticino, esse sarebbero oltre 4 su 10.