Gli incarti aperti finora dal Ministero pubblico ticinese in seguito alle denunce inoltrate dalla Polizia per presunta violazione delle disposizioni federali e cantonali
In Ticino sono salite a ventuno le denunce/segnalazioni giunte al Ministero pubblico per violazione dell'Ordinanza federale e delle disposizioni cantonali per contrastare la diffusione del coronavirus. Fino ad oggi ventuno dunque i procedimenti penali innescati da denunce della polizia e aperti dalla Procura fra l'altro per attività economiche non consentite o per l'impiego da parte della ditta di un numero di persone superiore a quello consentito.
«Per alcuni di questi ventuno casi abbiamo già preso le decisioni di merito, per quelli restanti, che sono attualmente la maggior parte, i procuratori pubblici si pronunceranno nelle prossime settimane», afferma il procuratore generale Andrea Pagani, interpellato dalla 'Regione'. Le decisioni di merito? Decreti d'accusa o decreti di abbandono. Decisioni impugnabili. «Da questi procedimenti - precisa Pagani - esulano quelli contravvenzionali promossi direttamente dalla Polizia con l'emanazione di multe disciplinari (di 100 franchi, ndr) ad esempio per violazione del divieto di assembramento di più di cinque persone».