Con la fine della finestra di crisi, anche a sud delle Alpi riaprono le strutture ricettive: niente buffet a colazione, turni per i pasti e un plexiglass.
Niente buffet per la colazione, plexiglass tra il receptionist e i clienti, turni da rispettare per i pasti e , ovviamente, distanza sociale. Queste alcune delle misure che gli alberghi ticinesi dovranno rispettare per poter riaprire a partire dal 4 maggio. Da quando cioè la fine della finestra di crisi ticinese comporterà l'allineamento delle misure a quelle in vigore nel resto della Confederazione, dove gli hotel sono rimasti aperti. «Ai clienti sarà consegnata una lettera di benvenuto in cui si spiega che il soggiorno in Ticino è sicuro, ma che è necessario attenersi ai regole precise – spiega il presidente di Hotellerie Suisse Ticino Lorenzo Pianezzi ai microfoni di Radio Ticino –. Tra queste regole, ad esempio, vi è l'abolizione del buffet della colazione, che verrà invece servita al tavolo». Per i pasti, serviti al ristorante della struttura «potrebbe essere necessario organizzare dei turni, con meno libertà per i clienti». Al checkout le camere verranno accuratamente pulite, ma potranno comunque essere rivendute in giornata. «Dovremo tenerle chiuse per 48 ore solo qualora vi sia stato riscontrato un caso di Covid-19»
Le indicazioni agli albergatori, assicura il presidente di Hotellerie Suisse Ticino, sono state sviluppate «a stretto contatto con lo Stato maggiore cantonale di condotta». Pianezzi si dice tutto sommato fiducioso nel futuro: «A medio e lungo termine c'è la possibilità di lavorare bene con il turismo svizzero».