Il coordinatore del Decs Emanuele Berger: 'Domani in buona parte delle sedi scolastiche si comincia'. La piattaforma e l'hotline per il supporto tecnico
Ora si fa sul serio. Domani «in buona parte delle sedi scolastiche del Cantone» comincia l’insegnamento a distanza per gli allievi delle medie, delle medie superiori e delle professionali. «Nei giorni scorsi il nostro Centro di risorse didattiche e digitali (il Cerdd, ndr) – dice alla ‘Regione’ Emanuele Berger, responsabile della Divisione scuola e coordinatore del Dipartimento educazione cultura e sport – ha comunicato per iscritto ad allievi, allieve e famiglie le informazioni necessarie per accedere all’apposita piattaforma». Ovvero alla piattaforma Moodle, «sulla quale saranno disponibili per esempio videolezioni e video tutorial registrati, ma che permetterà anche di condividere il calendario, lo scambio di materiale didattico o di comunicare compiti». Non solo. «Grazie al software Teams, una sorta di Skype, saranno possibili le videoconferenze: in determinati momenti della griglia oraria – spiega il direttore della Divisione – gli allievi potranno quindi dialogare in tempo reale con i propri docenti: un contatto umano, sebbene a distanza, per essere essere assistiti dagli insegnanti e che in circostanze come questa sarà sicuramente apprezzato».
Domani dunque si parte. «Chiedo comunque a studenti e genitori un po’ di comprensione in questa prima fase se tutto non dovesse andare perfettamente: ricordo – aggiunge Berger – che per il supporto tecnico abbiamo attivato una hotline, 091 814 63 10. Colgo poi l’occasione per ringraziare l’intero corpo docente per il notevole sforzo profuso per garantire, in questa difficilissima situazione, la continuità didattica, nonché il Cerdd per l’enorme sforzo tecnologico e umano». Per le scuole elementari l’insegnamento a distanza tramite Moodle «comincerà, prevediamo, all’inizio di settimana prossima: nel frattempo i docenti si sono organizzati con altri mezzi». E sempre nei prossimi giorni si dovrebbero conoscere le sorti di questo anno scolastico. «Il nostro obiettivo è di convalidarlo – afferma Berger –. Le modalità verranno tuttavia discusse e decise a livello cantonale e anche con organi federali».
Finora tutte le sedi scolastiche hanno cercato di mettere a disposizione degli allievi il materiale necessario per poter studiare da casa. Per quanto riguarda le elementari, stando a testimonianze di genitori e docenti da noi raccolte, i vari Comuni ticinesi hanno applicato soluzioni differenti per cercare di continuare con il programma. Ci sono ad esempio bambini che ricevono per posta le schede appositamente preparate dai docenti e altri che le ricevono per e-mail. Una volta completate, i genitori le ritornano alla scuola (sempre per posta o in forma elettronica), per poi essere corrette. Ci sono anche maestri che cercano di fare qualche lezione online, ad esempio via Skype. Chiaramente alle elementari si deve anche fare affidamento sui genitori: ad esempio per stampare il materiale, per controllare che gli esercizi vengano svolti dai figli o per verificarne la correttezza.
Come indicato dal coordinatore del Decs, la piattaforma Moodle da oggi sarà usata in particolare dalle scuole medie e da quelle post obbligatorie. In attesa che il funzionamento sia chiaro per tutti, alcune sedi hanno messo a disposizione gli esercizi sul loro sito internet. È infatti necessario un po’ di tempo per, da un lato, verificare che tutti i ragazzi riescano ad accedere a Moodle e, dall’altro, per permettere ai docenti di preparare il materiale ad hoc necessario. Una insegnante di scuola media ci ricorda tuttavia che la lezione ‘tradizionale’ in classe è molto importante per il rapporto umano e personale sia fra allievi, sia tra ragazzi e insegnanti. Inoltre, il docente può anche capire immediatamente quali sono le difficoltà che emergono, reagendo di conseguenza. Questi e altri aspetti sono chiaramente più difficili da mettere in pratica con il cosiddetto e-learning.
Moodle sarà quindi usato anche nei licei. Nel frattempo alcuni docenti hanno, pure in questo caso, inviato agli allievi esercizi in forma digitale e hanno caricato su Youtube videolezioni della durata di qualche minuto. Anche alcuni insegnanti di educazione fisica hanno caricato online gli esercizi da fare.
Infine, ci è anche stato segnalato come viene strutturato l’insegnamento a distanza presso l’International School of Bern, dove l’utilizzo del computer è obbligatorio dalla quarta elementare. In questo caso svolgere compiti ed esperimenti online è dunque già parte del programma formativo. Inoltre, sin dalla quinta elementare, mezza giornata di scuola alla settimana viene svolta da casa. Ciò facilita sicuramente docenti, allievi e genitori in questo periodo nel quale l'e-learning è diventato l’unico strumento per permettere a bambini, ragazzi e giovani adulti di continuare a formarsi per affrontare le importanti sfide del loro futuro. Ma mostra anche come sia necessario avere delle basi solide e i mezzi adeguati per affrontare questo momento straordinario.
Lunedì intanto il Dipartimento ha distribuito le mascherine ai docenti che alle medie, alle elementari e nelle scuole dell’infanzia accudiscono quegli allievi che per una serie di ragioni non possono essere seguiti a casa dai genitori. «Quella delle mascherine è stata una richiesta degli insegnanti: anche a loro va il ringraziamento del Decs per l’impegno nell’assicurare il servizio di accudimento», sottolinea Berger. Un servizio che è scattato con la chiusura in Ticino di tutti gli istituti scolastici. I casi? Ieri se ne registrava uno solo nelle scuole medie, 130 invece in quelle comunali (infanzia ed elementari). Centotrenta su «22’605, pari allo 0,6 per cento».