Il sistema sanitario è prossimo alla saturazione: il cantone promette 100 posti in terapia intensiva e 50 milioni di aiuti per le imprese
Il sistema sanitario ticinese è a un passo dalla saturazione, ma la Confederazione è qui per aiutarci. Questo il senso della visita ticinese del Consigliere federale Alain Berset, che dalle Orsoline lo ha detto chiaro e tondo: siamo “al limite della capacità” ricettiva e di trattamento, ma “la Svizzera è con il Ticino”. L’incontro del capo del Dipartimento federale degli interni con lo Stato maggiore cantonale di condotta è servito a pianificare tutte le misure per affrontare una fase di picco. Un sostegno che non è solo morale: ci sono da garantire ad esempio gli approvvigionamenti di strumentazione, medicinali e test (a proposito: “non è vero che facciamo pochi test, siamo fra i primi tre paesi al mondo in rapporto al numero di abitanti”, ha detto Berset). Intanto i posti di terapia intensiva in Ticino aumenteranno a “poco meno di cento” nei prossimi giorni, ha promesso il direttore del Dipartimento delle finanze Christian Vitta.
Ora la Confederazione “continua a cercare accordi a livello internazionale per assicurare le forniture che servono, e farle arrivare dove servono, quando servono”; questo anche se “siamo in una crisi sanitaria mondiale e la domanda su certi prodotti è esplosa”, con tutte le difficoltà che ne conseguono nel garantire, ad esempio, i reagenti per i test. Il quadro lo completa da Berna il responsabile per le malattie infettive dell’Ufficio federale di sanità pubblica, Daniel Koch: non si prevede di trasferire pazienti contagiati dal Ticino ad altri cantoni, ma è pianificato lo spostamento di malati non-Covid-19 per alleggerire la pressione sulle strutture ticinesi.
All’economia Berset ha invece portato l’impegno del Consiglio federale ad ampliare in futuro il pacchetto di aiuti – i dieci miliardi già stanziati “sono solo una base” –, mentre Vitta ha annunciato la disponibilità di BancaStato a mettere a disposizione 50 milioni alle imprese ora che “stiamo entrando nella fase più critica”. La Confederazione cercherà anche di sveltire e ampliare l'accesso ai fondi e ai crediti già disponibili.
Domani potrebbero arrivare dal governo cantonale nuove informazioni circa le misure economiche e sociali adeguate ad affrontare il picco di contagio. Stando a numerose fonti, infatti, sarebbero ancora tante le aziende e i liberi professionisti che continuano a lavorare ben oltre la soglia di assoluta necessità, mettendo a rischio la salute dei dipendenti, mentre non tutta la popolazione pare avere preso sul serio il monito ribadito ieri dallo stesso Vitta: “Restate a casa”.