Il direttore del Dss al Gran Consiglio: 'La situazione è grave, lo sarà forse per mesi'. Vitta: 'Tuteliamo tutta la società, nessun favoritismo'
Sulla diffusione del coronavirus in Ticino il Cantone ha fatto una comunicazione "corretta, trasparente e puntuale" verso la popolazione. Lo ricorda in Gran Consiglio il direttore del Dipartimento sanità e socialità Raffaele De Rosa, rispondendo a un'interpellanza del gruppo socialista. Inoltrata il 23 febbraio, prima che venisse registrato il primo caso. Per questo motivo Ivo Durisch, capogruppo del Ps, ha fatto un plauso "all'azione comunicativa intrapresa dal governo, anche con un continuo confronto con le commissioni parlamentari".
"La situazione è seria, difficile. Durerà diverse settimane, forse diversi mesi" riprende De Rosa. Che, dopo aver ricordato tutte le misure decise in questi giorni di emergenza (social distancing, rimanere a casa anche se leggermente malati, cercare di favorire il telelavoro...) ricorda anche davanti al plenum del Gran Consiglio: "C'è l'assoluta necessità di collaborazione da parte di tutti, e una piena assoluzione di responsabilità individuale e collettiva. Con un richiamo di solidarietà a tutti i livelli". L'invito alla popolazione è di "attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite da autorità cantonale e federale. La situazione è giudicata dal governo seria e delicata ed è in costante evoluzione, di volta in volta quotidianamente di ora in ora vengono prese misure con tre obiettivi: protezione della salute della popolazione, protezione di anziani, malati e più fragili, la salvaguardia del buon funzionamento di tutto il sistema sociosanitario".
"Nelle azioni del governo nessuna categoria o persona viene privilegiata, abbiamo forte la consapevolezza di dover tutelare l'insieme della società", risponde invece il direttore del Dipartimento finanze ed economia Christian Vitta alle domande di un'interpellanza del Movimento per il socialismo. Su lavoro ridotto, tutela dei salariati e delle fasce più deboli Vitta ricorda che "pareri giuridici in materia non spettano al Consiglio di Stato, ma ad associazioni di categoria e sindacati. Tenendo conto che ogni caso va valutato individualmente, alla luce di ogni situazione contrattuale".
Sul lavoro ridotto però qualcosa Vitta concede. Pur ribadendo che "le regole sono stabilite a livello federale", spiega che "da più parti è stato chiesto alla Confederazione di renderlo più flessibile. Noi condividiamo e supportiamo queste richieste. E auspichiamo che le procedure per chiedere il lavoro ridotto siano più snelle". E sempre sul tema, sembra che "anche per i contratti a tempo determinato si possa intervenire con il lavoro ridotto. Daremo comunicazioni ufficiali nei prossimi giorni".