Ticino

'Una Quaresima particolare': nuove disposizioni diocesane

Ulteriori accorgimenti preventivi durante le celebrazioni pubbliche. L'esortazione del vescovo Lazzeri a 'disciplina, fiducia, responsabilità'

Mons. Valerio Lazzeri (Keystone)
6 marzo 2020
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"Siamo chiamati a contribuire al perseguimento del comune obiettivo di ridurre le occasioni di contagio" scrive monsignor Valerio Lazzeri, rifacendosi alle disposizione emanate dalle autorità federali e cantonali. A preghiera, digiuno e carità, "mezzi tradizionali della lotta spirituale", si uniscono altre limitazioni che faranno di questa Quaresima un'occasione "particolare".

Ferme restando le disposizioni già emanate al riguardo (lavarsi bene le mani, omissione del segno dello scambio della pace, ricezione della Comunione sulla mano e svuotamento delle acquasantiere), se ne aggiungono di nuove:

  • Per quel che riguarda le celebrazioni, occorre garantire un giusto rapporto tra il numero di fedeli e gli spazi a disposizione. Ovvero, 100/150 persone e non di più per le chiese piccole e 200/250 nelle chiese più grandi, in modo da assicurare il distanziamento tra i fedeli.
  • All'entrata dei luoghi di culto, i fedeli dovranno essere informati rendendo visibili i flyer dell'Ufficio federale della sanità pubblica.
  • Si ritenga dispensato dal precetto festivo chiunque ritenga più sicuro per sé e per gli altri non partecipare all'Eucaristia domenicale. L'invito è a intensificare la preghiera personale e in famiglia e a seguire le celebrazioni trasmesse dai vari mezzi di comunicazione.
  • Per quanto concerne i funerali, occorrerà fare in modo di evitare i contatti diretti tra i partecipanti (strette di mano o altri contatti per esprimere condoglianza).
  • Vanno rimandate tutte le celebrazioni che possono attenere più fedeli dell'ordinario.

"Esorto inoltre tutti – scrive mons. Lazzeri – a seguire consapevolmente la disciplina che ci viene imposta dalle necessità esterne della civile convivenza. Ridurre i contatti esterni (...) può diventare occasione per misurare davvero quanto siano preziose e ci manchino le consuete possibilità d'incontro, di scambio, di condivisione, che tendiamo a dare per scontate".