Utenti di bus e treni e viavai stradale nel 2018 sono rimasti invariati. Lo monitora l'ultimo rapporto del Dipartimento del territorio
Nel viavai su gomma e rotaia quanto a dati si è mosso poco nel 2018. Per quanto riguarda ferrovia e bus, l'anno eccezionale del 2017 (favorito dal traffico turistico portato da AlpTransit e altre iniziative) si conferma una realtà. Nel fotografare la mobilità sulla rete ticinese il rapporto del Dipartimento del territorio oltre a riassumere i principali dati sulle diverse modalità di trasporto impiegate nel cantone, rivela che gli utenti del trasporto pubblico e il traffico stradale sono “rimasti generalmente invariati, rispetto al 2017”.
La pubblicazione 'La mobilità in Ticino nel 2018' offre uno sguardo sulla mobilità cantonale, fornendo “una panoramica sull’evoluzione degli utenti dei trasporti pubblici su ferro e su gomma, della vendita di biglietti e abbonamenti Arcobaleno, del traffico individuale motorizzato e ciclabile”. I risultati? “Dopo l’andamento eccezionale registrato nel 2017 – si legge in una nota – grazie all’apertura della Galleria di base del Gottardo, all’introduzione del TicinoTicket e alla meteo particolarmente favorevole che ha ulteriormente sostenuto gli spostamenti legati al turismo, nel 2018 l’utenza del trasporto pubblico in Ticino è rimasta generalmente invariata”.
Zoommando sulle realtà regionale, nel Mendrisiotto, Luganese e Locarnese e Valli nei punti della rete stradale cantonale per i quali si dispone di conteggi del traffico, nel corso dell'anno scorso si è registrato un calo generalizzato del volume di traffico, con alcune puntuali eccezioni. Infatti, nel Bellinzonese e Valli si sono invece registrati aumenti o diminuzioni a seconda della zona. Non è possibile procedere a una descrizione completa dell’evoluzione sulla rete viaria in quanto non sono disponibili i dati delle autostrade.
Monitorata anche la mobilità lenta grazie alle postazioni di conteggio di biciclette, la cui rete è stata ampliata nel corso del 2019. “Dei sette contatori attivi già da diversi anni, il più sollecitato è quello posizionato lungo il percorso che transita sulla passerella sul fiume Maggia, tra Locarno e Ascona: mediamente sono state contate nel 2018 quasi 1'500 bici al giorno, con punte sopra le 3'600 bici”.
Circa 200 stazioni e fermate ferroviarie saranno adeguate alle esigenze dei disabili solo dopo la scadenza del termine di legge, posto alla fine del 2023. È quanto indica l'Ufficio federale dei trasporti, precisando che rispetto all'anno scorso sono state adattate 74 ulteriori fermate e per altre 525 è previsto di farlo entro la scadenza.
Gli interventi spettano alle ferrovie o ai gestori dell'infrastruttura, ricorda l'Uft, aggiungendo che per sostenerli è stato avviato un programma e dal 2018 viene pubblicato un rapporto annuale sullo stato dei lavori. Il costo dell'operazione per la Confederazione ammonta a circa tre miliardi di franchi.
Secondo gli ultimi dati, delle 1'800 stazioni presenti in Svizzera 819, ovvero il 45%, consentono già un accesso autonomo e senza preavviso ai sensi della legge. Trattandosi, in molti casi, di grandi stazioni, a oggi usufruisce della conformità il 63% dei viaggiatori. Stando alle previsioni a fine 2023 questa percentuale salirà all'87% in tre stazioni o fermate su quattro. Nelle restanti le ferrovie offriranno servizi sostitutivi, in genere sotto forma di assistenza da parte del personale.