Solo poco più di 3'500 firme raccolte per ciascuno. Al suo ultimo comitato cantonale, il presidente Righini chiede alla base di impegnarsi
“Di solito lavoriamo molto bene con l’acqua alla gola”. Al comitato cantonale del Partito socialista il presidente Igor Righini l’ha buttata sul ridere, ma è stata la prima cosa della quale ha parlato: la difficoltà nel raccogliere firme per i due referendum contro la riforma fiscale e il credito cantonale all’aeroporto di Agno. Entrambi per ora hanno collezionato poco più di 3'500 firme, ne servono almeno 7mila e la scadenza è subito dopo le feste, il 7 gennaio. Passato il viavai delle compere natalizie potrebbe essere difficile raggiungere l’obiettivo.
Righini ha riservato al Congresso del 16 febbraio il bilancio politico sulla sua presidenza, quattro anni dopo i quali ha deciso di non chiedere il rinnovo e di tornare alla famiglia e al lavoro: “Non avrei più potuto rispondere all’impegno con responsabilità”. Il termine delle candidature per la successione è fissato per il 26 gennaio.
L’intervento si è chiuso con qualche bordata di Righini ai suoi ‘colleghi’ presidenti, Bixio Caprara (Plr) – “il miglior presidente liberale che il Ps potesse incontrare sul suo cammino”, con lui “la metà della nostra campagna era già fatta prima di cominciare” – e Fiorenzo Dadò (Ppd), invitato al carnevale “per farsi due risate sul ballottaggio” (il riferimento è al periodico popolare-democratico ‘Popolo e libertà’ che aveva riportato un’immagine di Righini in costume carnascialesco, commentando “C’è poco da ridere”).
Ricordiamo che a contrapporre il Ps al suo Consigliere di Stato Manuele Bertoli era stata anzitutto la riforma fiscale: sgravi per una trentina di milioni all’anno, diretti soprattutto alle imprese, contro aiuti alla scuola per 17 milioni e fondi alla socialità per 15 milioni su cinque anni (2020-2024). Una riforma già giudicata iniqua e insostenibile dal ‘parlamentino’ a inizio novembre. A sostenere il referendum sono anche Verdi, Mps, ForumAlternativo e Partito comunista.
Alla base Ps piacciono poco anche i quasi sei milioni stanziati dal Cantone per tappare i buchi presenti e futuri dello scalo luganese, e aumentare dal 12.5% al 40% la partecipazione azionaria pubblica.