Dal Ppd possibile un sì all'emendamento dei Verdi per garantire maggiormente l'entrata in vigore dell'ultima forchetta. Il Plr chiede più verifiche
«Per noi va certamente bene di introdurre una soglia per garantire maggiormente l’entrata in vigore della forchetta 19,75-20,25», afferma Maurizio Agustoni, alla testa dei deputati popolari democratici riunitisi ieri. Il gruppo sembra dunque d’accordo con la proposta di emendamento dei Verdi, visto che la soglia di cui parla Agustoni è quella maggioranza qualificata del Gran Consiglio chiesta dagli ecologisti per poter posticipare di un anno l’applicazione della terza e ultima forchetta del salario minimo, che secondo il disegno di legge approvato dalla commissione parlamentare della Gestione (Lega, Ppd, Ps e Verdi) sarebbe appunto compresa tra 19,75 e 20,25 franchi all’ora e che dovrebbe scattare a fine 2024. «Aspettiamo comunque – riprende il capogruppo Ppd – che venga formalizzato l’emendamento» da parte dei Verdi.
Anzi gli emendamenti. Sì, perché martedì il gruppo dei deputati ecologisti ha discusso di altri possibili correttivi al progetto di legge commissionale. «Si tratta – spiega Nicola Schönenberger – di correttivi formali e minori rispetto a quello principale, volto a blindare il più possibile il passaggio all’ultimo step». Ovvero alla forchetta di salario minimo orario di 19,75-20,25 franchi a fine 2024, proponendo, come detto, la maggioranza qualificata del parlamento per un suo eventuale rinvio di un anno e comunque la sua introduzione alla fine di quell’anno. Sugli emendamenti finora noti di Verdi e Udc, il gruppo della Lega non si è ancora pronunciato. «È stato ribadito – dice Michele Guerra – il sostegno al rapporto commissionale e si è deciso di valutare tutti gli emendamenti, decidendo se sostenerli e quali, in una riunione di gruppo che terremo durante la sessione di Gran Consiglio della prossima settimana», quando il parlamento si pronuncerà sul salario minimo.
Ieri il gruppo liberale radicale ha discusso la propria proposta di emendamento: l’idea sarebbe quella di introdurre una valutazione degli effetti del salario minimo prima di passare da una forchetta all’altra. La capogruppo Alessandra Gianella: «A noi preme una verifica dell’impatto sull’occupazione e sulla retribuzione dei lavoratori residenti». Se ne saprà di più lunedì quando, entro i temini di legge, il Plr depositerà la proposta di emendamento.