Ticino

Il bosco ticinese, un esempio per kazaki e kirghisi

Delegazioni in visita in Vallemaggia per conoscere l'approccio svizzero alla tutela della aree boschive.

18 novembre 2019
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Il Dipartimento del territorio, con la Sezione forestale e l’Ufficio della natura e del paesaggio, ha accolto negli scorsi giorni, su invito dell’Ufficio federale dell’ambiente, due delegazioni governative kazake e kirghise nell’ambito della loro visita di studio in Italia e Svizzera incentrata sul tema dell’identificazione, gestione e monitoraggio dei boschi che richiedono particolare attenzione per i loro valori sociali o di tutela della biodiversità (boschi che rispondono alla definizione internazionale di “foreste di alto valore per la conservazione”). Per mostrare l’approccio svizzero alla tutela di questi boschi, le due delegazioni – come indicato in una nota stampa dal Dipartimento del territorio – sono state accompagnate in Vallemaggia dove il programma comprendeva visite in una zona golenale, al paesaggio culturale di Boschetto, presso Cevio, e una descrizione dell’articolato progetto della riserva forestale della Valle di Lodano, per la quale è in preparazione il dossier di candidatura per un eventuale inserimento nella serie delle faggete europee primarie e vetuste del Patrimonio naturale dell’Unesco. Il giorno successivo il gruppo è stato accompagnato alle Bolle di Magadino e nel Parco del Piano di Magadino, dove la realtà boschiva deve convivere con un contesto molto urbanizzato; ha preso conoscenza delle attività dell’Istituto di ricerca Wsl di Cadenazzo e del ruolo del Museo Cantonale di Storia naturale di Lugano, come pure del lavoro svolto da diverse organizzazioni ambientaliste.

Presentati gli intenti di pianificazione forestale cantonale

Queste escursioni sono state dunque l’occasione per presentare gli intenti della pianificazione forestale cantonale, come pure i principi di gestione dell’estesa area boschiva ticinese e diversi interessanti progetti di valorizzazione realizzati dalla Sezione forestale in collaborazione con l’Ufficio natura e paesaggio e con i vari enti presenti sul territorio. In quest’ottica, alle due giornate hanno partecipato anche Pro Natura, Wwf, Cas, Gruppo di educazione ambientale della Svizzera italiana, Alleanza Territorio e Biodiversità, Centro natura Vallemaggia, Associazione per la protezione del patrimonio artistico e architettonico di Valmaggia e il Patriziato di Lodano, enti che hanno presentato le loro attività a favore della tutela e della valorizzazione di foreste che rivestono importanti valori per la collettività. Sentieri didattici, pozze antincendio, recupero di habitat per specie in pericolo, creazione di riserve forestali, ripristino di antiche selve castanili nel contesto di paesaggi tradizionali e azioni di sensibilizzazione sulla biodiversità forestale sono solo alcuni esempi portati alle due delegazioni per mostrare l’intenso lavoro che in Ticino si svolge a favore del bosco, patrimonio irrinunciabile. Il viaggio di studio delle due delegazioni si è svolto nell’ambito di un progetto sostenuto dal programma di sviluppo delle Nazioni Unite per l’Asia centrale.