Ticino

Non solo semplici segretari giudiziari

Penale 'minore', le nuove competenze proposte dal governo per i collaboratori dei pp. Emanare decreti, sostenere l'accusa in aula, redigere ricorsi...

12 settembre 2019
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Spetta ora al Gran Consiglio pronunciarsi sui provvedimenti per rafforzare organico e azione della Procura. Conclusasi intorno alla metà di agosto la consultazione sulle misure proposte dal Dipartimento istituzioni, il Consiglio di Stato ha varato ieri il messaggio definitivo. Confermando, spiega il governo stesso in una nota, gli elementi principali del potenziamento del Ministero pubblico prospettati dalla bozza di messaggio che il Dipartimento aveva sottoposto al parere del Consiglio della magistratura, degli uffici giudiziari, della Polizia cantonale e dell’Ordine degli avvocati. Ossia: un procuratore pubblico in più, da inserire nel gruppo di pp impegnato nelle inchieste sui reati economico-finanziari, e l’assegnazione di competenze decisionali ai segretari giudiziari, stretti collaboratori dei magistrati inquirenti, per quel che concerne il cosiddetto penale minore. Con una novità, che è frutto della consultazione: nell’ambito dei procedimenti contravvenzionali e previa autorizzazione del procuratore generale, i segretari giudiziari dovrebbero poter non solo emanare decreti d’accusa o di abbandono, ma anche – aggiunge l’Esecutivo nel messaggio appena licenziato – “rappresentare il Ministero pubblico nelle sedi giudiziarie competenti”. Dovrebbero dunque poter, ad esempio, sostenere l’accusa in tribunale (Pretura penale) in caso di opposizione o redigere ricorsi.

Tutto questo parlamento permettendo, dato che il passaggio da ventuno procuratori – pg compreso – a ventidue e l’attribuzione di competenze decisionali ai segretari giudiziari richiedono una modifica della Legge sull’organizzazione giudiziaria. Prima di approdare al plenum del Gran Consiglio, il messaggio verrà esaminato e discusso dalla commissione Giustizia e diritti.

‘Continuità nella gestione delle procedure delegate’

Tornando ai possibili futuri compiti dei segretari giudiziari, l’obiettivo, sottolinea il governo nel messaggio, è di “sgravare i procuratori pubblici dalla responsabilità dei procedimenti contravvenzionali di natura bagatellare per i quali la pena comminata è esclusivamente la multa”. Questi procedimenti “costituiscono circa il 10 per cento delle entrate annuali del Ministero pubblico (pari a circa 1’200 incarti), casistica di competenza in particolare della Sezione di polizia”, ovvero della squadra di pp dedita alle inchieste su tutti gli illeciti non finanziari. Il governo propone pertanto di conferire al procuratore generale “la facoltà di autorizzare singoli segretari giudiziari – solo quindi quelli che saranno ritenuti idonei – ad assumersi la responsabilità dei procedimenti esclusivamente contravvenzionali, in luogo dei rispettivi procuratori pubblici”. Singoli segretari, poiché, scrive il Consiglio di Stato, “non tutti i segretari giudiziari, per assenza di specifica formazione (accademica), potranno infatti essere autorizzati dal procuratore generale ad agire autonomamente”.

Insomma, il nuovo articolo di legge (vedi infografica) confezionato dal governo “permetterà a singoli segretari giudiziari di dirigere il procedimento penale nei casi contravvenzionali e meglio: condurre le indagini, trasmettere le citazioni, emanare i decreti di non luogo a procedere, sospendere o abbandonare il procedimento penale, emanare i decreti d’accusa, promuovere l’accusa”. E, per l’appunto, “rappresentare il Ministero pubblico nelle sedi giudiziarie competenti, redigere atti ricorsuali, risposte, osservazioni a reclami ecc.”. Nel messaggio si sottolinea che “l’estensione della delega alla rappresentanza del Ministero pubblico nelle sedi giudiziarie competenti a giudicare l’eventuale impugnativa derivante da una decisione di archiviazione del procedimento contravvenzionale (tramite decreto di non luogo a procedere, decreto d’abbandono o di sospensione) o di opposizione a un decreto d’accusa, discende dall’evidente opportunità di continuità nella gestione delle procedure delegate, nell’ottica di una gestione efficiente ed efficace del procedimento”. Secondo il Consiglio di Stato “appare difatti evidente la necessità che a seguire l’incarto sia la persona che lo ha istruito sin dal principio, piuttosto che indurre un procuratore pubblico a riprenderlo, con un dispendio di tempo e risorse non trascurabile”. A questi segretari giudiziari, osserva dal Dipartimento istituzioni la responsabile della Divisione giustizia Frida Andreotti, «si darebbe così anche la possibilità di crescere professionalmente».

Afferma il direttore del Dipartimento Norman Gobbi: «Ho preso atto con soddisfazione del fatto che il pg Andrea Pagani ha nel frattempo introdotto un sistema di monitoraggio del lavoro dei singoli procuratori e questo per una gestione efficace dell’ufficio».