Si attendono l’esito del progetto pilota di Bellinzona e uno studio commissionato dal Dt
L’unico tipo di plastica “con un’economia circolare”, quindi riciclabile in un modo “finanziariamente sostenibile” è quella delle bottiglie per bevande in Pet. Per quel che riguarda gli altri tipi di plastiche, “il loro recupero e riciclaggio presenta alcune difficoltà, in primis per via della loro eterogeneità. Basti pensare che un recente gruppo di lavoro svizzero ha individuato ben 125 tipi differenti sugli scaffali della grande distribuzione”. Insomma, almeno nell’immediato non ci sono grandi margini di miglioramento per quel che concerne il riciclo delle plastiche. Lo si evince dalla risposta del Consiglio di Stato a un’interrogazione interpartitica (primo firmatario il popolare democratico Maurizio Agustoni) che, appunto, chiedeva se si potesse fare qualcosa in più per favorire il riciclo della plastica in Ticino. Però nell’immediato, si diceva. Perché è vero, riconosce il governo citando un rapporto commissionato dall’Ufficio federale dell’ambiente: “Il riciclaggio delle plastiche comporta un modesto vantaggio ambientale a fronte di un costo piuttosto elevato, in media almeno tre volte superiore rispetto al prezzo di raccolta e smaltimento presso un termovalorizzatore”. Ma il Dipartimento del territorio sta seguendo da vicino il progetto pilota avviato dalla Città di Bellinzona la scorsa primavera, “inerente la raccolta delle plastiche miste provenienti dalle economie domestiche mediante uno specifico sacco a pagamento”. Al finanziamento dello studio accompagnatorio ha partecipato anche lo stesso Dt, e al termine “è previsto un dettagliato rapporto finale (eco bilancio) comprensivo di tutti gli aspetti ambientali e finanziari”.
Quindi, se per ora la raccolta e lo smaltimento riguarda solo il Pet in un futuro chissà: “Non appena saranno disponibili i risultati, il Consiglio di Stato intende svolgere le debite valutazioni”. Sul progetto bellinzonese, ma anche “sullo studio, commissionato dal Dt, che dovrà valutare il ciclo di vita di vari materiali utilizzati in eventi di grande portata, come ad esempio il carnevale”. Nell’attesa, l’Esecutivo ricorda come “i migliori rifiuti sono quelli non prodotti ed è quindi fondamentale ridurre la produzione anche attraverso acquisti e consumi responsabili.