Ticino

Dal Ticino a Napoli a piedi in un mese, il viaggio di Mirko

Il 22enne di Gravesano è partito settimana scorsa per un'esperienza personale. Che ha deciso di condividere su Instagram e con noi

Mirko Cotti Piccinelli
7 giugno 2019
|

Quando lo raggiungiamo al telefono ci dice di essere stanco morto. Però gli manca poco meno di un chilometro al campeggio dove passerà la notte e il traguardo lo ringalluzzisce. «Mi hanno dato due passaggi, per cui oggi è andata bene». Mirko Cotti Piccinelli è un ragazzo luganese di 22 anni. Una settimana fa è partito da Como e, zaino in spalla, conta di raggiungere Napoli a piedi entro fine mese. Un'esperienza che anche altri hanno fatto prima di lui, ma che per ognuno assume un significato diverso. La sua la condivide con amici e conoscenti soprattutto tramite InstagramQuando lo abbiamo sentito si trovava nei pressi di Viareggio.

Trenta chilometri al giorno, tra camminata e sporadici passaggi offertigli da automobilisti incontrati per caso: un viaggio per riscoprire sé stesso, ci dice. Un viaggio che vuole essere un messaggio anche ad altri giovani come lui: «Se avete un sogno, non abbiate paura: il passo più difficile è il primo. Sì, lo so, sembra una di quelle frasi che si leggono nei post di Facebook, ma per me è stato così».

Mirko ha terminato i suoi studi alla Commercio di Lugano lo scorso anno. Poi il servizio civile: «Ho lavorato un anno in comunità, con ragazzi che hanno problemi di tossicodipendenza. Forse proprio anche questa esperienza mi ha portato a fare una scelta del genere: vedere una realtà come quella ti fa capire quanto valga la pena di vivere. Sono partito due settimane dopo la fine del servizio». 

Ad aver messo in lui il tarlo dell'avventura è stato un film, ci dice: «Into The Wild – spiega –. Dopo averlo visto mi sono sentito cambiato dentro. Ho iniziato a cercare me stesso e ho preso la storia di quel ragazzo come riferimento. Fino al giorno in cui sono partito non riuscivo a credere di fare quello che sto facendo: avevo un sacco di ansie, paure e paranoie. Poi ho compiuto, letteralmente, il primo passo e adesso se ripenso a quanto mi preoccupavo mi vien da ridere. È molto più semplice di quello che si crede. Il difficile è davvero iniziare, come per tante cose nella vita».

Ora il viaggio è in corso. «Alla mattina riesco a fare almeno 20 chilometri a piedi. Nel pomeriggio, quando fa più caldo, continuo a camminare, ma faccio comunque autostop. Se mi raccolgono bene, sennò pazienza: si prosegue. Ho un itinerario, ma non ho definito delle tappe fisse: oggi, ad esempio, pensavo di fermarmi a Carrara, ma ho trovato una ragazza che mi ha dato un passaggio per 10 chilometri e quindi ho deciso di proseguire fino a Viareggio. Di solito verso le 17, in base a dove sono, valuto dove fermarmi per la notte. Sulla costa di campeggi se ne trovano sempre, compresi eventualmente anche B&B o altro».

E come mai proprio Napoli? chiediamo.

«Avevo voglia di mangiarmi una pizza», risponde ridendo Mirko.

Pizza parecchio dispendiosa, facciamo notare...

«In realtà non so perché Napoli. Ho fatto i miei calcoli e ho visto che in trenta giorni era fattibile arrivarci a piedi. Tutto qui»

E per il ritorno?

«Penso tornerò in treno o bus. Ma se riesco ad arrivare due giorni prima del previsto, allora non è detto che decida di provare a tornare in autostop».

E una volta rientrato?

«Sono molto indeciso sul futuro. Mi sono trovato di fronte a molte scelte in questo periodo e forse anche per questo ho deciso di staccare un attimo. Questa esperienza dovrebbe servirmi a chiarire le idee. Scrivo molto sul mio diario e immagino che quando tornerò, capirò. Adesso è un po’ presto».

Lasciamo Mirko all'ultimo centinaio di mettri prima della sosta nel campeggio nei pressi di Viareggio. Domani si riparte.