La sezione ticinese dell'Associazione svizzera dei maestri conducenti: Berna non ci ha dato retta. Favorevoli Fronte automobilisti e Tcs

«Non ci hanno dato retta su niente». Non le manda a dire la sezione ticinese dell’Associazione svizzera dei maestri conducenti (Asmc-Ticino) in merito a ‘Opera 3’, il pacchetto di misure recentemente approvato dal Consiglio federale con il fine di ottimizzare le procedure di ammissione delle persone alla circolazione stradale e che entrerà in vigore tra il 2020 e il 2021.
Ed è piuttosto sconfortato Adam Ferrari, presidente di Asmc-Ticino, nel ribadire, interpellato dalla ‘Regione’, come «noi ci siamo sempre opposti al pacchetto completo, compresa la possibilità di abbassare a 17 anni l’età per ottenere il ‘patentino’ (a partire dal 1° gennaio 2021, ndr), perché il sistema attuale funziona molto bene e non si sentiva l’esigenza di andare incontro a questi cambiamenti». Le opposizioni, però, «sono cadute nel vuoto. E spiace constatare come dal Ticino, ma anche da Oltralpe, si siano registrate molte lamentele da parte dei maestri conducenti». E, va da sé, le lamentele dei maestri conducenti abbracciano ‘Opera 3’ quasi nella sua interezza. A partire dalla decisione di abolire il vincolo del cambio automatico. Presto sarà infatti possibile, per chi ha sostenuto l’esame pratico a bordo di un veicolo con cambio automatico, guidare anche mezzi con il cambio manuale.
E la contestazione di Asmc-Ticino muove dal fatto che «se una persona impara a guidare col cambio manuale, è evidente che abbia una formazione completamente diversa da uno che è abituato al cambio automatico. Non avrebbe dimestichezza – rincara la dose Ferrari – finendo con il mettere in pericolo se stesso e tutti gli altri utenti della strada». A preoccupare ancora di più i maestri conducenti è il fatto «che il tutto avvenga con un timbro. Non è previsto infatti alcun test, non c’è il minimo controllo». È vero, concede Ferrari, «il Dipartimento federale dopo tre anni farà un rapporto, un bilancio della situazione. Ma in questi tre anni? Considerando come la misura sia retroattiva, non solo per le nuove patenti, il rischio ripeto è alto».
Un altro cambiamento significativo è quello relativo alla riduzione delle giornate di formazione complementare alla guida da due a una. «Secondo noi il sistema di due giornate era davvero l’ideale – annota il presidente di Asmc-Ticino – perché una giornata sola è davvero troppo poco». Con due giorni a disposizione, «due professionisti possono verificare seriamente, e con molta precisione, il grado di formazione. Come è sempre successo finora». A questo punto, però, la domanda appare scontata. Se tutto andava così bene, perché è stata presa la decisione di modificare tutto il sistema? «È una questione che bisognerebbe porre a qualcun altro – replica secco Ferrari – perché se è vero che si voleva uniformare, o comunque adattare, il sistema svizzero a quelli esteri è altrettanto vero che da noi c’erano delle particolarità, sì, ma comunque rodate, e con cui da anni si conviveva benissimo. Come ad esempio col vincolo per il cambio automatico».
Andrea Censi, coordinatore del Fat, il Fronte automobilisti Ticino, giudica invece positivamente Opera 3. «Non vedo alcuna controindicazione alla possibilità di ottenere la licenza per allievo conducente già a 17 anni – osserva Censi –. Si tratta di anticipare questa opportunità di un anno, non di tre o quattro. Peraltro senso di responsabilità ed educazione non dipendono dalla legge e non si manifestano automaticamente con il conseguimento della maggiore età. Anzi, potendo chiedere il ‘patentino’, i 17enni avranno più tempo per formarsi, prendendo consapevolezza anche dei rischi che la guida di un veicolo comporta. La preparazione degli aspiranti conducenti potrà così essere più lunga di quella odierna e dunque pure più approfondita. Senza dimenticare due cose: la prima è che in ogni caso il 17enne dovrà essere accompagnato da chi da tempo possiede la licenza di condurre, la seconda è che in ogni caso la patente la si ottiene a partire dai 18 anni di età». Il presidente del Fat si dice inoltre favorevole a una sola giornata di formazione complementare nel periodo di prova. «Il corso sulla guida in sicurezza e quindi sulla frenata in caso di emergenza andrebbe organizzato prima del rilascio della licenza di condurre in prova – afferma Censi –. Ciò premesso, le attuali due giornate costano alcune centinaia di franchi, un prezzo che non tutti i giovani possono permettersi».
D’accordo con la riduzione a una sola giornata anche il Tcs. “Questa razionalizzazione, associata all’apprendistato anticipato della guida (la possibilità di chiedere il ‘patentino’ a 17 anni, ndr), permetterà – annota il Touring club svizzero – di ottenere la patente a costi inferiori, senza mettere in discussione la qualità della formazione”.