Il Consiglio di Stato fornisce le cifre dal settembre 2016 a fine 2017. Adottate misure volte a ottimizzare i costi
Il Consiglio di Stato ha approvato il Rapporto informativo 2017 sulla gestione del Centro unico temporaneo per migranti in procedura di riammissione semplificata di Rancate. Il documento sarà ora trasmesso al Parlamento, “in un’ottica di trasparenza e di buoni rapporti fra le istituzioni”, specifica il Dipartimento delle istituzioni. Per il 2018 sono inoltre già state adottate alcune misure organizzative che permetteranno di ottimizzare i costi a carico del Cantone.
Il rapporto informativo indica che dal 1° settembre 2016 al 31 dicembre scorso, su 29’468 migranti entrati in procedura di riammissione semplificata in Italia, 10’830 (36,75%) hanno pernottato al Centro di Rancate. “Il Canton Ticino ha messo a loro disposizione un alloggio dignitoso separando i migranti bisognosi di attenzioni particolari (donne sole e minorenni non accompagnati) e offrendo spazi per le famiglie con figli minorenni. La bontà della soluzione adottata dal Governo è stata confermata anche dalla Commissione nazionale per la tortura, che dopo una visita senza preavviso eseguita nel 2016 ha espresso una valutazione positiva”.
In base all’esperienza maturata negli ultimi 16 mesi, il Dipartimento delle istituzioni ha adottato una serie di misure che permettono di ottimizzare ulteriormente i costi di gestione della struttura e quelli legati alle attività svolte dalla Protezione civile. I costi legati alla sicurezza, in particolare, rientrano in una nuova convenzione siglata con l’Amministrazione federale delle Dogane; sono state inoltre rivalutate le prestazioni dell’agenzia di sicurezza, che saranno adattate al numero di migranti giornalmente ospitati.
In prospettiva futura, il Consiglio di Stato segue ora con attenzione la mozione “Aiuto finanziario ai Cantoni che gestiscono i centri di partenza alla frontiera svizzera”, depositata dal consigliere agli Stati ticinese Fabio Abate, preavvisata favorevolmente da Consiglio federale e adottata dal Consiglio degli Stati, e al momento pendente in Consiglio nazionale. Considerando che secondo le proiezioni federali gli arrivi di migranti che non richiedono l’asilo in Svizzera è destinato a protrarsi anche nei prossimi anni, il Dipartimento delle istituzioni è stato inoltre incaricato di valutare opzioni alternative al Centro di Rancate, che possano rispondere sul lungo periodo alle sfide legate alla pressione migratoria. La soluzione auspicata dal Governo dovrebbe disporre di spazi modulabili e adattabili alle necessità del momento, ed eventualmente essere gestita dalle autorità federali, qualora fra i migranti dovesse nuovamente emergere un interesse diffuso a depositare una richiesta d’asilo alla Svizzera.