Il luogo costituirà un elemento di interesse per la popolazione, le scuole e i turisti, andando ad arricchire l’offerta culturale della Valle di Muggio
È un progetto ambizioso, come definito dalla Fondazione Pianspessa, quello che segue il restauro conservativo del casello, eseguito nel 2023. Si tratta ora di mettere mano al recupero dell’impianto arboreo del roccolo, situato a ridosso dei comuni di Breggia e di Castel San Pietro. Secondo gli auspici, infatti, “dopo il recupero della struttura arborea che un tempo si trovava di fronte al casello, il roccolo di Pianspessa risulterà essere una struttura unica nel suo genere in Svizzera. Il luogo cioè potrà costituire un elemento di interesse per la popolazione locale, le scuole e i turisti, andando ad arricchire l’offerta di elementi culturali e turistici presenti in Valle di Muggio”.
Il progetto, curato dall’architetta paesaggista Sophie Ambroise deIl’Officina del paesaggio, prevede un investimento stimato in circa 150mila franchi. Affonda nell’Ottocento la storia di questo roccolo. Per la precisione nel 1876 quando, con l’entrata in vigore della prima legge federale sulla caccia che vietò la cattura degli uccelli, le uccellande del Ticino furono progressivamente abbandonate. Contrariamente a molte altre strutture ancora esistenti assorbite dal bosco o asserragliate dalla diffusione degli insediamenti, il roccolo di Pianspessa si situa in un contesto paesaggistico che conserva quasi intatte le caratteristiche del paesaggio agropastorale nel quale si inserivano i roccoli. Iscritto come bene culturale d’importanza cantonale, l’edificio si erge su di un promontorio di notevole pregio paesaggistico a 1'050 metri, affacciato sul Monte Generoso e l’alta Valle di Muggio. La torre è visitabile previo contatto con la Fondazione Pianspessa all’indirizzo info@pianspessa.ch.
Importante è anche ricordare che la cattura degli uccelli tramite il roccolo è attestata sin dal tardo Medioevo. Queste strutture, tipiche della fascia prealpina, sono il risultato di una profonda conoscenza del territorio, delle rotte migratorie degli uccelli e dell’interazione con la natura.
Il progetto di recupero filologico mira a restituire al roccolo la sua coerenza funzionale e paesaggistica, ricostruendo la schermatura verde che lo camuffava, ricreando la galleria di carpini e “l’imboscatura” al centro del roccolo. La progettazione è stata sostenuta dall’Ente regionale di sviluppo e dall’Organizzazione turistica regionale del Mendrisiotto e del Basso Ceresio, e condivisa con la Piattaforma cantonale del paesaggio: “Il recupero – ha annotato la Fondazione – è un’operazione di valorizzazione del patrimonio culturale, paesaggistico e naturalistico del territorio. L’intervento contribuirà a recuperare un elemento caratteristico del paesaggio culturale dell’area prealpina, a rafforzare l’identità territoriale e a recuperare la memoria dei luoghi per le generazioni attuali e future. La ricostruzione dell’impianto arboreo prevede la piantumazione di 62 carpini bianchi e 12 alberi ad alto fusto, scelti tra specie autoctone”.
La domanda di costruzione del progetto è stata sottoposta all’Ufficio tecnico del Comune di Breggia lunedì 7 aprile. Per sostenere il progetto e lasciare un segno concreto nella tutela del territorio, è possibile aderire all’iniziativa “Adotta un albero” contattando la Fondazione Pianspessa ai seguenti riferimenti: info@pianspessa.ch, telefono 079 921 0744, www.pianspessa.ch.