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Occhi puntati sulla frana tra Riva San Vitale e Brusino Arsizio

Decisa la chiusura temporanea della strada cantonale, ci si è attivati per reagire al parziale isolamento. Tra misure di sorveglianza e presidi

L’area monitorata
(Ti-Press/Benedetto Galli)
19 febbraio 2025
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Per gli abitanti di Brusino Arsizio non è una sensazione nuova. Anche se erano ormai dieci anni, dal 2015, che il paese sul Ceresio non si ritrovava isolato via terra. O almeno diviso da Riva San Vitale a seguito della chiusura totale della strada principale che lo collega, appunto, ai vicini di lago. E una volta di più a far scattare l'allerta e a mettere sul chi va là le amministrazioni comunali, i servizi del Dipartimento del territorio e gli enti di pronto intervento è stato il rischio che nella zona Al Sasso - sul versante tra il Borgo di Riva San Vitale e Poiana - si stacchi una frana. In questa occasione, poi, si tratta di un fronte importante: si è stimato, infatti, che il volume di materiale interessato potrebbe sfiorare i 3mila metri cubi. Di conseguenza dalle 19 di mercoledì e sino a nuovo avviso non si potrà transitare sulla strada cantonale, quindi non potrà essere assicurato neppure il servizio di trasporto pubblico. Giorno per giorno si valuterà, poi, il da farsi.

Osservati speciali

Le prime avvisaglie a livello regionale erano giunte già nella giornata di martedì. Ma un quadro più chiaro della situazione lo si è avuto mercoledì, quando in via precauzionale si è deciso di cominciare a convogliare il traffico su una sola corsia e le autorità locali hanno dovuto preparasi per ogni evenienza. Tanto che il canale WhatsApp aperto dal Comune di Brusino Arsizio ha registrato una impennata di contatti. Del resto, era un paio di giorni che gli esperti del Cantone e gli addetti del Centro di manutenzione di Mendrisio tenevano gli occhi puntati sul fronte franoso. La zona è entrata nel novero delle ‘osservate speciali’. In particolare dopo che le precipitazioni piovose di inizio febbraio hanno portato, come conferma lo stesso Dipartimento del territorio (Dt), a "franamenti superficiali e sradicamenti di piante, con la caduta di un masso di circa 250 litri che ha raggiunto la strada cantonale".

Il geologo cantonale Andrea Pedrazzini, come chiarisce il Dipartimento in una nota, sta "conducendo analisi approfondite sulla dinamica del fenomeno". In effetti, ci spiega dopo averlo raggiunto sul posto, «per monitorare in modo costante la situazione da martedì abbiamo posato due estensimetri a filo, così da misurare gli spostamenti, e un sistema Gps fisso che ci permette di capire come si muove la frana. In funzione dei movimenti è possibile infatti identificare una tendenza e determinare se e quando cederà completamente il fronte. Le misure attivate ci permettono, insomma, di prevedere cosa succederà – annota il geologo cantonale –. Visto, però, l’attività di caduta sassi nella zona abbiamo dovuto intervenire subito e chiudere la strada, almeno per il momento». In cima ai pensieri, d'altro canto, vi è la sicurezza della popolazione.

‘Questa volta le dimensioni sono maggiori’

Dopo due sopralluoghi, in effetti, si è potuto toccare con mano il fatto che l'area interessata andava ampliandosi. La parte attiva della frana, come detto, mostra un volume alquanto significativo. «Lo scenario che prevediamo, sulla base di quanto osservato – chiarisce ancora Pedrazzini – è che scenda a piccoli pezzi, in modo progressivo. Ma chiaramente non possiamo sapere cosa ci riserva la natura. Quindi non possiamo escludere, soprattutto a seguito di ulteriori piogge, che cada anche in blocco».

La zona fra Riva San Vitale e Brusino è nota ai più per essere un punto sensibile e a rischio. Questo fenomeno è più preoccupante rispetto a quanto si è verificato in passato? «In questo momento stavamo già provvedendo a effettuare una pulizia del versante, accanto al luogo interessato. Intervento programmato con regolarità su questo tratto di strada, soggetto a caduta sassi e scivolamenti. Certo dopo le segnalazioni ricevute – ribadisce Pedrazzini –, siamo andati a vedere. Ed effettivamente si è verificata una frana di dimensioni maggiori rispetto a quanto accade di solito».

Come dieci anni or sono

Per la popolazione di Brusino Arsizio è stato un salto nel passato. «Erano quasi dieci anni – commenta dal canto suo Lucio Negri, un indaffarato sindaco – che non assistevamo a un evento del genere». Occorre, in effetti, tornare al gennaio del 2015, quando lo smottamento era caduto a nord dell'abitato del paese, portando alla chiusura della strada per una settimana, non pochi disagi e anche costi non indifferenti per la comunità. Ci risiamo, il Comune dovrà prepararsi di nuovo a una sorta di isolamento. «Diciamo che la via diretta verso Riva, la strada più breve, sarà chiusa. Quindi – ci illustra il sindaco – ci stiamo adoperando già da martedì, quando abbiamo percepito che saremmo arrivati a questo punto, per far fronte alla situazione. Infatti, ci siamo mossi da subito, d'intesa con Riva San Vitale, sia per assicurare i primi soccorsi, predisponendo un presidio per i mezzi di emergenza al centro sportivo di Brusino; sia per coordinare l'attività scolastica, che faremo di tutto per garantire con il supporto della direzione e delle docenti, che dovranno fare il giro largo; sia per garantire il servizio pasti».

La speranza è che tutto duri il meno possibile, confida Negri. «In ogni caso – informa il sindaco – abbiamo contattato la Navigazione per vedere se è possibile organizzare un trasporto via lago. In che modo e in che tempi ancora non lo possiamo dire. Il Comune si sta attivando su tutti i fronti possibili: quanto poteva essere previsto, in altre parole, è stato fatto». Tra gli abitanti c'è preoccupazione? «Sin qui ciò che prevaleva era l'incertezza in merito alla chiusura della strada. Adesso abbiamo un avviso ufficiale, quindi le persone potranno attrezzarsi».

Messa in sicurezza l’intera tratta

Quanto accaduto nel gennaio del 2015 lo ha bene presente pure Andrea Bosisio, a capo del Centro di manutenzione di Mendrisio. Anche lui è nel novero di chi in questi giorni è operativo sul fronte Riva-Brusino. Nella zona, d'altra parte, si sta lavorando da tempo alla messa in sicurezza del versante. «La settimana scorsa – ci fa presente – siamo già intervenuti per occuparci in particolare di uno sperone di roccia pericolante». Ed è proprio li accanto che la situazione è divenuta pericolosa e che si è notato un accumulo di parecchio materiale, che potrebbe rovinare sulla strada. «In questo decennio – sottolinea Bosisio – ci siamo adoperati per provvedere a posare ulteriori misure di premunizione lungo tutta la strada cantonale – predisponendo ripari, reti paramassi e altre misure puntuali, ndr –. E continueremo a mettere in sicurezza questa zona».

Serve, però, pure la collaborazione della cittadinanza. L'invito rivolto dallo stesso capo del Centro è a seguire le indicazioni stradali e a cercare vie alternative.