La neocostituita associazione ‘I Binis’ parteciperà ai Carnevali di Chiasso, Roveredo e Bellinzona. Coloreranno le strade con tremila chili di coriandoli
‘I Binis’ si stanno preparando. Quasi un’ottantina di persone, appassionate del Carnevale, si sono riunite per dar vita a quello che intende diventare il più grande gruppo mascherato del Ticino. La neocostituita associazione sfilerà ai prossimi tre maggiori cortei della Svizzera italiana: in ordine cronologico, il Nebiopoli di Chiasso (15 febbraio 2025), La Lingera di Roveredo (22 febbraio) e il Rabadan di Bellinzona (2 marzo). La particolarità dei ‘confetti’, è quella che chi desidera partecipare potrà farlo anche senza pagare una tassa d’iscrizione.
Già dal nome, chi ha assistito negli ultimi due anni al Nebiopoli può intuire quale sarà la caratteristica del gruppo. Come ci spiega il presidente dei ‘Binis’, Federico Cattaneo, «il primo camion della Svizzera francese con i cannoni sparacoriandoli, che ha sfilato in Ticino, si chiama ‘Canon à Confettis’. Spontaneamente, abbiamo ripreso il loro nome e lo abbiamo tradotto in dialetto». La somiglianza col gruppo nato a Sion negli anni 70 non si limita però al nome, ma la si potrà notare anche durante la sfilata: «Come i vallesani, la nostra attrazione principale saranno i cannoni. Abbiamo ordinato quasi tremila chili di coriandoli. Il nostro gruppo, salvo sorprese dell’ultimo minuto, sarà l’unico creato in Ticino ad avere lo sparacoriandoli. Al Nebiopoli torneranno a sfilare i vallesani, ma al Rabadan e a La Lingera, dovremmo essere gli unici con questi cannoni».
‘I Binis’ si riconosceranno dunque dai colorati quadratini di carta, ma il loro segno distintivo sarà la musica. E non poteva essere altrimenti, dato il legame con la Pop Music School di Paolo Meneguzzi. «Quando abbiamo avuto l’idea di creare il gruppo e iniziato i preparativi per la costruzione del carro e del cannone, ci mancavano le persone che avrebbero sfilato», racconta Cattaneo. Fortunatamente per loro, proprio il vicepresidente dell’associazione, Mićo Vukić, ha una figlia che recentemente ha pubblicato il singolo ‘Nuova Meta’ tramite la Pop Music School. E proprio lei è stata la chiave per avvicinare le due realtà. «Abbiamo chiesto alla scuola se fossero interessati e, dal canto loro, si sono dimostrati subito entusiasti di accompagnarci con i loro allievi».
Come sottolinea Paolo Meneguzzi, il direttore generale della scuola con tre sedi attive in Ticino (Mendrisio, Tenero e Porza) e una a Milano, «questa è un’occasione per partecipare ad attività extrascolastiche e allargare la nostra comunità. Il Carnevale è molto sentito alle nostre latitudini e realizzare una coreografia nuova è una sfida che ci alletta. Principalmente a sfilare saranno i ragazzi della scuola, ma con loro ci saranno anche diversi parenti – dai fratellini, ai genitori fino anche ad alcuni nonni –, ai quali si è aggiunto anche qualcuno di esterno. Il nostro obiettivo è quello di essere aperti e accessibili a tutti». Proprio per questo motivo, che potrebbe far strabuzzare gli occhi ad altre associazioni simili, chi parteciperà non dovrà pagare una tassa annuale, riceverà le entrate per i tre Carnevali e, semplicemente, dovrà contribuire con trenta franchi per il solo costo del vestito. Il resto della spesa «sarà coperto dagli sponsor. Dal lato artistico siamo stati fortunati – chiosa Cattaneo –, ma per quanto riguarda la logistica, in diversi ci stanno dando un grande supporto, in particolare il comitato del Nebiopoli che ci ha motivato e supportato fin dall’inizio».
Organizzare un numero così elevato di persone richiede una certa coordinazione. Soprattutto per quanto riguarda il trucco e i costumi. «Per il momento stiamo creando delle sezioni all’interno del gruppo –precisa Cattaneo –. C’è chi, come il vicepresidente, si occupa della costruzione, chi dell’amministrazione generale e chi del ballo. A organizzare il tutto siamo in quattro, ma per realizzare la sfilata abbiamo bisogno dell’aiuto dei partecipanti. Essendo il primo anno, dobbiamo ancora capire chi è più disposto a mettersi in gioco, ma sicuramente l’obiettivo è di coinvolgere tutti». Un primo incontro conoscitivo si è già svolto sabato 9 novembre, e la maggior parte dei ruoli sono stati assegnati, ma una finestra per le iscrizioni è ancora aperta: «In poco tempo siamo stati sommersi dalle richieste, ufficialmente le iscrizioni non sono chiuse, ma il numero raggiunto finora è importante. Prevediamo un’alta partecipazione, tra le 60 e 80 persone per sfilata». Una cifra che, secondo il comitato, potrebbe variare in base alla coincidenza con le vacanze scolastiche.
Come ogni buona sorpresa, le informazioni iniziali sulla sfilata sono state date con il contagocce. Qualcosa, però, è emerso: «In linea con la politica decisa dal comitato di venire incontro alle famiglie – spiega Cattaneo –, il tema del carro sarà legato alle elevate spese che esistono in Svizzera. Si dice tanto che viviamo in un Paese delle meraviglie, ma molti faticano ad arrivare alla fine del mese. Pertanto, il titolo scelto che ci accompagnerà ai tre eventi è “Ul ‘caar’ Paes delle Meraviglie”». Definita la colorata animazione e scelto il tema, manca solo la musica. Le bocche restano cucite, ma «avrà un senso che si allinea con la scelta del costume», conclude Meneguzzi. A un primo inedito ascolto, la cover scelta avrà una parte di testo scritta in dialetto e – pure a un orecchio poco esperto – sembra coinvolgente e ballabile. Insomma, con tutti i requisiti per far divertire il pubblico dei tre Carnevali più importanti della Svizzera italiana.