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La Fondazione il Gabbiano vuole uno spazio a Mendrisio

Uno stabile abitativo potrebbe essere trasformato in un luogo per attività educative. Il progetto ‘Macondo’ verrebbe spostato da Chiasso

L’entrata dell’attuale sede in via Camponovo 4 a Chiasso
(Ti-Press / Archivio)
15 novembre 2024
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“Centralizzare tutte le attività educative in un unico luogo”. La Fondazione il Gabbiano è alla ricerca di un nuovo spazio per le sue attività socio-educative nel Mendrisiotto. L’edificio scelto, stando a una domanda di costruzione preliminare pubblicata fino al 13 novembre, si trova in via Rinaldi a Mendrisio. Il progetto ‘Macondo’ e gli atelier di Chiasso verrebbero trasferiti e riuniti sotto lo stesso tetto nella casa denominata ‘Giacomina’.

La Fondazione, attiva dal 1991, da sempre supporta i giovani con problemi legati al consumo di stupefacenti. A partire dal 2009, il suo operato si è concentrato maggiormente sul reinserimento nel mondo del lavoro dei ragazzi tra i 15 e i 30 anni. Attualmente, le strutture della Fondazione sono dislocate in vari luoghi del Ticino, e in particolare dal 2013 a Chiasso, dove con il progetto ‘Macondo’, è stato inizialmente offerto supporto ai giovani in cerca di occupazione. In seguito, la sede chiassese ha riorientato il suo obiettivo, focalizzandosi sulla prevenzione per “evitare la ‘caduta’ parziale o definitiva del giovane in una condizione di assistenzialismo o d’invalidità definitiva”.

La “vecchia casa” in via Camponovo a Chiasso non ha gli spazi per accogliere tutti gli atelier di lavoro offerti – che sono dislocati a circa un chilometro di distanza –, né per le attività agricole che si svolgono a Mezzana e a Melano. Con questo trasferimento, la Fondazione avrebbe dunque individuato il luogo ideale: Casa ‘Giacomina’ “è situata in una zona piuttosto comoda da raggiungere e si presta molto bene anche per le nostre attività pratiche; in particolar modo quelle legate al verde, perché comprende una vasta superficie agricola da utilizzare”, grande circa 5mila metri quadrati.

Il progetto preliminare prevede dunque la ristrutturazione dell’edificio di tre piani, risalente al 1958, nei quali verrebbero realizzati tutti gli spazi di lavoro, utilizzati sia dallo staff dell’associazione sia dagli utenti per le attività prevalentemente diurne e la sistemazione dell’area verde che parzialmente diventerebbe un orto.

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