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Luce verde alla corsia dei camion. Bocciate le censure momò

Il Datec respinge le opposizioni dei sei Comuni del Distretto, che non si arrendono. Si appelleranno al Tribunale amministrativo federale

Il caso non è chiuso
(Ti-Press/Archivio)
25 ottobre 2024
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Il ‘no’ secco del Datec, il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni, non fermerà i sei Comuni del Mendrisiotto che da due anni fanno muro alla creazione di una corsia dedicata ai Tir lungo l'A2, fra Coldrerio e Balerna. A inizio ottobre da Berna è calata, infatti, la decisione che promuove il progetto esecutivo firmato da Ustra, l'Ufficio federale delle strade, e respinge al mittente – i Municipi di Balerna, Chiasso, Coldrerio, Mendrisio, Novazzano e Stabio – le opposizioni delle istituzioni locali, preoccupate per l'impatto che la zona di sosta prevista fra l'area di servizio e il viadotto potrà avere sul territorio, già assediato dal traffico. Le autorità locali, in ogni caso, non intendono arrendersi davanti a un veto che è apparso alquanto sbrigativo e un'adesione quasi totale del Datec alle argomentazioni di Ustra. Impugnato il ‘verdetto’, adesso ci si appellerà, compatti, al Tribunale amministrativo federale (Taf).

Le spiegazioni di Ustra? ‘Esaustive’

Le ragioni dei sei Comuni, insomma, non hanno fatto breccia. Anzi i vari aspetti sollevati sono stati bocciati, uno dopo l'altro. Del resto, già i Servizi federali, nei mesi scorsi, non avevano lasciato spazio alle osservazioni degli enti locali sul nodo della corsia riservata ai mezzi pesanti (diverso l’approccio alle altre opere in programma, dagli impianti di trattamento delle acque ai ripari fonici). Il Distretto, in effetti, si sarebbe aspettato di veder approfondire anche altre soluzioni possibili, ma per Ustra non esiste un luogo idoneo ad accogliere la misura viaria a nord di Coldrerio. E il Dipartimento non si è discostato da questa linea, confermando in buona sostanza l'utilità dell'intervento – che si immagina di mettere in cantiere fra il 2025 e il 2027 – e ribadendo altresì che le spiegazioni dell'Ufficio federale delle strade sulla necessità della corsia di stoccaggio dei Tir "sono esaustive e il Datec concorda con esse".

Una risposta alla prassi attuale

Non solo, lo studio condotto nel 2018 e le analisi successive effettuate con l'intento di individuare delle varianti nel comparto Rivera-Lugano "mostrano chiaramente – come si annota nella decisione – che il richiedente ha sufficientemente studiato delle alternative" per l'ubicazione della corsia. Eppoi, si rincara agganciandosi al richiamo dei Comuni sulla prassi ormai annosa di utilizzare la corsia di emergenza per posteggiare i camion in attesa di varcare la dogana di Brogeda, questa opera rappresenta una "soluzione" per ovviare a quella che viene definita "una situazione di fatto che mette a repentaglio la sicurezza degli automobilisti e dei camionisti".

Pratiche digitali, non basta

C’è poi un altro punto che lascia l'amaro in bocca ai sei Comuni. Neanche il tema dello sdoganamento digitale, infatti, ha mosso di un millimetro la posizione del Datec. "Anche se le procedure di sdoganamento telematico dovessero essere prima o poi introdotte, la corsia di dosaggio resterebbe utile, poiché è prevista per gestire le situazioni straordinarie non legate allo sdoganamento, come gli incidenti oltre il confine, il maltempo, le festività e gli scioperi".

Effetti ambientali ‘neutri’

E a metterci un ulteriore carico vi è pure il commento di Ustra sugli effetti ambientali, rilanciato dal Dipartimento. "In termini di inquinamento e volumi di traffico – si legge –, il progetto in esame è neutro, poiché non comporta un aumento delle capacità del traffico e non è suscettibile di influire sui volumi di traffico e sulle entità delle emissioni; di conseguenza – si conclude – gli opponenti sbagliano quando lo considerano una modifica sostanziale dell'impianto esistente".

A ben vedere emerge un'unica concessione: il Datec attribuisce una indennità per le spese ripetibili di 6'500 franchi agli opponenti. Un riconoscimento che non basta di certo a compensare del via libera (avversato) alla corsia per i Tir. Come detto, però, i sei Comuni della regione sono determinati a non demordere e a riproporre le loro censure. Adesso toccherà ai giudici del Taf pronunciarsi su un progetto contestato fin dalla sua prima presentazione dai Municipi toccati, per via diretta e indiretta.