Il Municipio si fa promotore di un mandato di studio in parallelo per valorizzare il centro del paese dopo l'acquisizione di due stabili
Il Municipio di Balerna è alla ricerca di progetti e idee per sviluppare e valorizzare il centro del paese dopo l'acquisizione della ex Casa Jäggli e dell'ex Ufficio postale. Spunti che l'autorità comunale otterrà grazie a un mandato di studio in parallelo. La richiesta di credito di 280mila franchi è stata presentata di recente al Consiglio comunale. Il mandato è stato diviso in tre fasi: la prima si è conclusa con la presentazione del messaggio municipale. La seconda porterà all'allestimento del bando e la terza lo svolgimento del concorso. Stando a quanto indicato nel messaggio, l'intenzione è quella di pubblicare il bando di concorso a inizio 2025 per poter avviare il mandato di studio in parallelo all'inizio della prossima primavera. “L'obiettivo è di poter concludere i lavori del concorso, con la presentazione dei risultati, nei primi mesi del 2026”.
Le ultime due acquisizioni sono inserite a Piano regolatore come aree di ‘Zona di interesse pubblico’ e “rappresentano due tasselli la cui caratteristica comune è quella che, potenzialmente, potrebbero unire una larga fascia del centro del paese”. Il Municipio evidenzia che “la lettura planimetrica del centro paese mette subito in risalto il fatto che, a parte alcune eccezioni, le varie zone di interesse pubblico a monte della via San Gottardo costituiscono un intero e unitario settore. Un ‘quartiere pubblico’ che parte dalla Villa Vescovile sino al campetto sportivo dell'oratorio, inglobando il complesso degli edifici ecclesiastici, quello degli edifici scolastici e dell'amministrazione comunale”. In pratica, si sottolinea, “tutte le infrastrutture pubbliche del centro paese”. Per l'autorità comunale il mandato di studio in parallelo “non dovrà quindi limitarsi a determinare gli sviluppi delle sole aree citate, ma contestualizzarle e valorizzarle per rapporto a tutte le infrastrutture pubbliche, o di interesse pubblico”. In quest'ottica “il concorso avrà anche l'obiettivo di ricercare le migliori proposte per valorizzare gli spazi aperti che potranno fungere da punti d’aggregazione, di interconnessione, o meglio di collegamento tra i vari tasselli”.
Durante la prima fase, il Municipio ha organizzato una serata con le associazioni attive nel paese “per raccogliere necessità, esigenze e aspettative che potrebbero trovar risposta nei comparti d'esame”. Desiderata “minime” che l'esecutivo ha riassunto in sei punti. A essere emersa è stata la necessità di avere uno spazio dedicato alle associazioni di paese e attività di coworking modulabile, con locali sia dedicati e sia condivisibili; preasilo per l'accoglienza dei bambini (fascia 0-4 anni) e punto di socializzazione delle famiglie; spazio aperto aggregativo; autorimessa interrata con una capienza orientativa di circa 90 stalli; spazi verdi di qualità e in generale attenzione alla tematica delle isole di calore e spazio aperto per manifestazioni, con possibilità di posa di un capannone di 30 x 15 metri o simili.
Quella che verrà proposto sarà un mandato di studio in parallelo con procedura selettiva in due fasi. Il bando di concorso sarà a procedura libera e “tutti gli interessati rispondenti a dei requisiti di base predeterminanti (verosimilmente un team composto da almeno un architetto e un architetto paesaggista) potranno rispondere presentando la loro candidatura”. Oltre a referenze e progetti realizzati, ai concorrenti verrà chiesta una “sintetica relazione su concetti, idee e visioni che potrebbero poi sviluppare, se selezionati, nella seconda fase”. A tal proposito, il Municipio di Balerna sottolinea che “dal momento che la conclusione del concorso non sfocia in un progetto concreto e realizzativo ma in un masterplan di possibile sviluppo del comparto, da realizzarsi a tappe, a prevalere dovrebbero essere le capacità del concorrente di cogliere e immaginare le risposte alle necessità del Comune, non per forza dettate unicamente dalla lunga esperienza professionale”.
Sarà compito del Collegio degli esperti individuare “3 o 4 candidati” a cui il Municipio affiderà il mandato di studi in parallelo e che dovranno quindi “approfondire le loro idee-visioni iniziali, chinandosi nel concreto sugli obiettivi posti dal concorso”. Un modo di procedere che l'esecutivo definisce “particolarmente interessante perché permette, da una parte di discutere apertamente le proposte avanzate, eventualmente correggendone i contenuti qualora non dovessero rispondere a obiettivi o desiderata del committente, e dall'altra richiedere degli approfondimenti mirati a quelle proposte ritenute più interessanti”. Lo stesso Collegio presenterà infine al Municipio un rapporto di valutazione delle proposte emerse dal concorso. Il Collegio di esperti sarà composto dagli architetti Paolo Canevascini, Felix Günther, Raffaele Cavadini e Maia Leonelli in qualità di figure professionali esterne con diritto di voto. Ad affiancarli i rappresentanti del Municipio, con diritto di voto, Luca Pagani, Alberto Benzoni ed Edy Muscionico. Le figure di supporto (senza diritto di voto) sono l'architetto Massimo Cattaneo (che affianca il Municipio nell'intera procedura) e il capotecnico Massimo Negri.